Class action contro Piscine dello Stadio e Comune di Terni dell'associazione Codici "Chiusura impianti fatto grave"
Appuntamento in aula per la nota ed ormai annosa vicenda della chiusura delle Piscine dello Stadio di Terni. Domani, 5 maggio, presso il Tribunale delle Imprese di Perugia si terrà la prima udienza sulla class action avviata dall’associazione Codici per richiedere il rimborso degli utenti che non hanno potuto usufruire dell’abbonamento sottoscritto a causa della chiusura dell’impianto.
Class action Piscine dello Stadio, Codici “Chiusura è un fatto grave”
“La sospensione delle attività delle Piscine dello Stadio rappresenta un fatto grave – afferma Massimo Longarini, Responsabile di Codici Umbria – e questo sia per le modalità con cui è avvenuta, con l’annuncio all’improvviso, sia per la situazione dell’epoca, ovvero le difficoltà economiche di inizio 2022 che tutti ricordano. Anche per questo la protesta degli utenti è stata vibrante e ci siamo schierati al loro fianco. La situazione è chiara: gli abbonati devono essere rimborsati. Ci dispiace che non sia stato fatto e si sia preferito alimentare il solito, inutile scaricabarile tra i soggetti coinvolti”.
Class action, chiesto rimborso
“La class action è stata notificata alla Piscine dello Stadio Srl ed al Comune di Terni – spiegano gli avvocati Carmine Laurenzano e Marco Malandrucco, legali di Codici – ed è rivolta agli utenti che non hanno potuto usufruire dell’abbonamento, totalmente o parzialmente, a causa della chiusura dell’impianto. È arrivato il momento di andare in aula. Saremo in Tribunale per rappresentare e tutelare i diritti degli abbonati, per i quali chiediamo il rimborso per non aver potuto usufruire dei servizi previsti nel pacchetto sottoscritto”.
Centinaia di abbonati hanno pagato per un mancato servizio
“La vicenda è stata oggetto di polemiche e di un lungo dibattito a Terni – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed ora è il momento di discuterne in Tribunale. Le difficoltà di gestione di un impianto non possono essere scaricate sui consumatori. È successo tante volte durante la pandemia e non è corretto. Centinaia di abbonati alle Piscine dello Stadio hanno pagato per un servizio di cui non hanno potuto usufruire. Il rimborso è la soluzione logica alla situazione che si è venuta a creare”.