“E’ stato il gesto di un folle, qui il tifo non c’entra”. E’ unanime da Perugia la condanna per il grave gesto compiuto venerdì sera, sulla E45, all’altezza di Todi, quando il lunotto del pullman del Benevento Calcio è stato colpito da una pietra. Un colpo sordo, poi il vetro che si è incrinato. Solo il sangue freddo dell’autista ha impedito che perdesse il controllo del mezzo, con conseguenze che sarebbero state drammatiche.
Nelle prime file sedeva Fabio Caserta, l’allenatore del Benevento, lo scorso anno alla guida del Perugia nel campionato culminato con la promozione in Serie B.
Nessuno è rimasto ferito, ma alcuni giocatori della società campana sono molto turbati. La polizia indaga sull’agguato, molto probabilmente premeditato. Qualcuno ha atteso il pullman del Benevento Calcio, sapendo che in serata sarebbe passato di lì per dirigersi nell’albergo scelto per il ritiro prima del match di sabato. Il pullman è arrivato a destinazione con quasi due ore di ritardo rispetto a quanto preventivato. Anche perché sul posto sono giunte le forze dell’ordine.
La polizia indaga. Si stanno visionando anche telecamere poste nei punti di accesso del cavalcavia da dove, presumibilmente, è stata lanciata la pietra. Perché si esclude, ovviamente, che possa essersi trattato di un gesto accidentale. O magari di un sasso alzato dalle ruote di un altro mezzo. La pietra ha colpito il lunotto del pullman al centro, nella parte alta. Lanciato, sembra, da un punto più alto, sopra la superstrada.
I dirigenti del Perugia Calcio, appena informati dell’accaduto, hanno preso contatti con la società campana, condannando il gesto ed esprimendo piena solidarietà. Anche la tifoseria biancorossa ha preso le distanze da un episodio gravissimo, che con il tifo e lo sport non c’entra nulla. Tutti parlano di un “folle gesto”. Che poteva avere conseguenze drammatiche.
Un gesto, tra l’altro, compiuto alla vigilia di una partita che, come le altre di tutti i campionati italiani, professionistici e dilettantistici, inizierà con 5 minuti di ritardo per mandare il messaggio del calcio contro la guerra.