PIERNERA (CISL) LANCIA STRALI CONTRO CGIL: "SULLA BUSTA PESANTE CI ASPETTAVAMO UN ALTRO ATTEGGIAMENTO" - Tuttoggi.info

PIERNERA (CISL) LANCIA STRALI CONTRO CGIL: “SULLA BUSTA PESANTE CI ASPETTAVAMO UN ALTRO ATTEGGIAMENTO”

Redazione

PIERNERA (CISL) LANCIA STRALI CONTRO CGIL: “SULLA BUSTA PESANTE CI ASPETTAVAMO UN ALTRO ATTEGGIAMENTO”

Sab, 30/05/2009 - 19:54

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Frattura tra Cisl e Cgil. Era nell'aria da giorni. La bolla di sapone che garantiva i buoni rapporti tra le due sigle sindacali è scoppiata oggi. A farla esplodere, non con una pagliuzza come da manuale, ma con un bel trave di dichiarazioni al vetriolo, ci ha pensato Bruno Piernera numero uno della Cisl territoriale. Pomo della discordia è la busta pensante. La Triplice sindacale (Cgil, Cisl e Uil) aveva deciso un'azione congiunta per rappresentare la popolazione che ha fruito di questa agevolazione al di la di bandiere e tessere d'appartenenza. Insomma un segnale più che positivo, e ben accolto dalla cittadinanza, che vedeva collaborazione trasversale e non le solite schermaglie o piccole frizioni a scimmiottare i livelli nazionale. La bolla, però, è esplosa causando una frattura bella pesante. A raccontare il perché è lo stesso Piernera. “La Cgil – spiega senza mezzi termini il leader della Cisl – ha tenuto un comportamento a nostro giudizio scorretto dal punto di vista dei rapporti sindacali. Sulla busta pesante era stata decisa un'azione congiunta. Ci abbiamo fatto anche una conferenza stampa tutti insieme. Poi il segretario della Cgil Filippo Ciavaglia se ne è uscito con dichiarazioni differenti da quanto deciso unanimemente. Inoltre Federconsumatori, costola di Cgil, ha inviato a numerose persone che hanno avuto accesso alla busta pesante, l'invito a recarsi presso i propri sportelli per il disbrigo delle pratiche. Accade però che tra quelle persone ci siano anche nostri iscritti che vengono invitati in Federconsumatori in giorni e orari ben precisi. Negli inviti sono ben indicate pure le somme da restituire. Riteniamo che ciò configuri un comportamento sindacalmente scorretto nei rapporti tra sigle diverse. Se questo serve a pubblicizzare servizi di altre strutture, ribadisco che i nostri iscritti sono soddisfatti di ciò che gli sportelli di Cisl offrono loro”. La domanda a questo punto sorge spontanea: per la busta pesante che si deve fare? Di nuovo Piernera cala le carte. “La nostra posizione- dice – è ben chiara. Siamo stufi delle passerelle politiche del parlamentare che viene a sostenere questo o quel candidato. Sopratutto ci rivolgiamo agli esponenti della maggioranza che nel transitare per i nostri territori, come più volte accaduto anche a Foligno, non hanno speso una parola, al di la di prese d'impegno ovvie, per questo problema. Chiediamo noi della Cisl che i politici si impegnino affinché la restituzione della busta pesante venga posticipata al 31 dicembre 2010. Solo così si eviterà l'aggravamento delle condizioni di disagio in capo a lavoratori, aziende e Comuni. Non va dimenticato, infatti, che anche le amministrazioni comunali in assenza del rinvio da noi chiesto potrebbero avere pesanti ricadute che le costringerebbero a bilanci di emergenza dai quali conseguirebbe il potenziale incremento di tasse e tariffe. Insomma altri aggravi a carico di lavoratori e pensionati i quali vivono già una pesantissima condizione economica. Basti pensare che nell'ultimo anno in Umbria la cassa integrazione è aumentata del 600%”. Ultimo strale, forse solo per ora, Piernera lo (ri)lancia alla Cgil ed al suo segretario Filippo Ciavaglia. “Non è così – incalza Piernera – che si difendono lavoratori e pensionati. Quando venne data la possibilità di sospensione dei tributi dopo il sisma del 1997, applicando la legge, invitammo le 6.000 persone che presentarono denuncia dei redditi presso i nostri Caf a portar ein detrazione l'Irpef. Ognuno di loro riprese soldi in contanti per cifre variabili tra il 27 ed il 33% del dovuto. In un momento di crisi fu una importante risorsa. Cgil questo non lo fece e noi avemmo ragione fino in Cassazione dopo che l'amministrazione dello Stato fece opposizione. I ricorsi li vincemmo tutti, avvertendo preventivamente che se l'esito fosse stato sfavorevole ai cittadini dei costi conseguenti sene sarebbe fatta carico la Cisl”.


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