Tutto si complica al “Piccolo Carro”. La batosta è arrivata ieri mattina, quando le fiamme gialle di Perugia (guidate da Dario Solombrino) sono arrivate alla struttura (finita nella bufera dopo la morte di due ragazze, Sara Bosco e Daniela Sanjuan entrambe scappate da lì e poi decedute), con in mano il decreto di sequestro preventivo accompagnati dai militari del Nas.
Il fulcro della vicenda ruota attorno al fatto che la cooperativa che opera nel campo del sociale e dell’assistenza abbia o meno l’autorizzazione a svolgere un certo tipo di attività di carattere sanitario, ma ieri il gip Lidia Brutti, accogliendo la richiesta del pm Michele Adragna ha deciso di intervenire con un provvedimento. Dopo che il Tar aveva mantenuto attiva in tutto e per tutto la gestione, sospendendo la revoca della licenza che il comune di Assisi aveva emesso tempo fa.
Altro nocciolo quello di natura economica, perché secondo la procura, così facendo il Piccolo Carro (cioè fornendo un servizio non autorizzato, secondo l’ipotesi di reato) avrebbe percepito 400 euro al giorno per ogni minore ospitato, contro i 120 che di regola vengono erogati per chi svolge un trattamento socio-riabilitativo.
E così sono scattati anche i sequestri di materiale all’interno delle varie strutture mentre la Procura ha nominato una figura di garanzia che supervisioni la struttura.