Il Comune di Gubbio attraverso il Responsabile Unico del Procedimento ingegner Silvia Pagnottella ha firmato l’atto che dà ufficialmente avvio al cantiere di Piazza 40 Martiri, consegnando all’impresa rappresentata da Giacomo Calzoni l’esecuzione dei lavori.
A darne l’annuncio stamattina (16 ottobre), in conferenza stampa, il sindaco Filippo Stirati e la vice Alessia Tasso, che hanno incontrato i giornalisti insieme al direttore dei lavori Mario Traversini, ad alcuni rappresentanti dell’impresa Calzoni e al RUP Pagnottella.
“La riqualificazione di Piazza 40 Martiri – hanno sottolineato Stirati e Tasso – è frutto di un percorso condiviso, programmato e finanziato dai 5 milioni derivanti dal Pnrr. Si tratta di un progetto interno dell’ingegner Francesco Pes, avvalsosi di collaboratori qualificati e del lavoro degli uffici competenti: grazie a loro siamo riusciti a rispettare le tempistiche e dare avvio ad un progetto inquadrato in una visione della città che comprende la riqualificazione di Piazza Grande, Arconi, museo Antichi Umbri e Puc2 di San Pietro, l’efficientamento energetico e antisismico delle scuole e altre opere pubbliche in partenza. La riqualificazione della piazza di accesso alla città è parte dunque di una più ampia operazione che non vuole certo fare stravolgimenti, ma migliorare, riconvertire, restaurare, abbattere barriere”.
A partire da domani pomeriggio – martedì 17 ottobre – il cantiere aprirà i battenti, per una durata da contratto di 18 mesi. La prima parte interessata dai lavori è quella della Porta degli Ortacci, subito dopo si passerà alla zona a lato della Chiesa di San Francesco per poi spostarsi, dopo Natale, nella zona dei giardini piccoli.
Giovedì scorso (12 ottobre), a Palazzo Pretorio, si era tenuto un incontro molto positivo di condivisione con i cittadini, Confcommercio e le attività commerciali della zona, informate di tutti i vari passaggi e delle fasi di esecuzione dei lavori. Fino a metà novembre sarà possibile anche mantenere il mercato nella sua attuale collocazione, mentre si sta riflettendo proprio in questi giorni sulla collocazione alternativa, nella ferma volontà di mantenerlo nel centro storico.