“La Giunta regionale chiarisca quale è lo stato di attuazione della legge regionale 15/2008 'Norme per la tutela e lo sviluppo del patrimonio ittico regionale' e spieghi se intende recedere dalla facoltà di istituire il 'tesserino segna catture' previsto dalla normativa stessa”. Lo chiede, con una interrogazione urgente rivolta all'Esecutivo di Palazzo Donini, il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi. Riferendosi alla legge regionale 15/2008, che contiene le norme per la tutela, la conservazione e l'incremento della fauna ittica, la salvaguardia degli ecosistemi acquatici, l'esercizio della pesca professionale, sportiva e dell'acquacoltura, Smacchi spiega che “la Giunta regionale, sentite le Province, può prescrivere l'utilizzo di un tesserino per la pesca, in determinati settori e zone ittiche, in cui devono essere registrati i capi pescati. Da alcuni anni la Regione Umbria ha reso obbligatorio il 'tesserino segna catture' per poter praticare la pesca sportiva nelle acque secondarie di categoria A”.
Secondo Smacchi “questo tesserino viene percepito da chi vuole praticare la pesca alla trota solo come un ulteriore tassa che si somma al costo della licenza di pesca, recentemente aumentato da 22,72 euro a 35 euro. Una situazione che rischia di essere ulteriormente aggravata dalla disposizione della legge 15/2008, che prevede una sanzione di 40 euro in caso di ritardata o mancata restituzione del tesserino. Molti pescatori, si stima un numero pari a circa 1.700, hanno già ricevuto – continua il consigliere regionale – le notifiche delle sanzioni relative all'anno 2009 e presumibilmente riceveranno a breve anche quelle relative all'anno 2010”. Andrea Smacchi conclude notando che “ad oggi, nessun dato utile è emerso dalla data di adozione dei tesserini, a fronte di una complessa opera di distribuzione, raccolta e registrazione degli stessi che viene effettuata dalla Provincia”.