La Lombardia rompe gli indugi: non sono specie autoctone, ma anche quelle presenti da tempo | Il dibattito nelle Marche e in Umbria
Pesca, anche la Lombardia decide di forzare la mano, in attesa delle decisioni del Tavolo nazionale con Ministero e Ispra. Via libera, quindi, non solo alle immissioni di specie autoctone, ma anche di quelle alloctone presenti sul territorio da molti anni.
Le immissioni in Lombardia
L’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, ha annunciato che nella regione riprenderanno le immissioni di Coregone lavarello, Trota iridea, Trotafario atlantica, Trota fario mediterranea, Temolo e Salmerino alpino.
“Grazie all’emendamento alla finanziaria presentato dal senatore Simone Bossi – spiega Rolfi a proposito del decreto della Regione Lombardia – si è sbloccata la situazione. In attesa del tavolo tecnico nazionale, abbiamo deciso di procedere per salvaguardare la pesca sportiva e professionale dei nostri laghi”.
Proseguirà ovviamente il lavoro di confronto con Ispra e con il Ministero. La Lombardia annuncia che presenterà al tavolo nazionale tutti gli studi per fare in modo che venga riconosciuta la definitiva possibilità di immettere specie che sono presenti in Lombardia da secoli.
In ballo c’è la pesca sportiva e il suo indotto. “Il coregone lavarello e la trota rappresentano per la Lombardia – ricorda l’assessore – un indotto economico di diversi milioni di euro. Pesca, ristorazione, commercio, turismo. Tutti settori che avrebbero risentito in maniera pesante di un ulteriore blocco delle immissioni. In attesa di una scelta definitiva del ministero, che arriverà al termine di un lungo percorso istituzionale, abbiamo dato al nostro territorio la risposta più adeguata” conclude Rolfi.
Il dibattito in Umbria
In Umbria, replicando alla richiesta di deroga sulle immissioni presentata dalla Lega, l’assessore Roberto Morroni aveva ribadito che sulla base della circolare esplicativa inviata dal Ministero il 15 marzo scorso e delle successive comunicazioni dello stesso Ministero e dell’Ispra, le Regioni non possono derogare, senza autorizzazione, al divieto di immissione di specie alloctone, tra le quali, per l’Umbria compare la fario atlantica. Da quali la richiesta di deroga per le sole trote iridee sterili in alcuni tratti e l’atlantica in alcuni laghetti di pesca sportiva. Decisioni che Ispra sta valutando.
L’esempio delle Marche
Sulla base della deroga chiesta dalla Regione Marche, l’Umbria ha inviato al Ministero della Transizione ecologica, lo studio del rischio elaborato a supporto della richiesta di deroga per l’immissione di specie alloctone per consentire lo svolgimento delle gare di pesca e in vista dell’apertura della pesca alla trota. Deroga che appunto, sulla base di quanto fatto nelle Marche, sarà richiesta per la trota iridea sterile. E, in virtù della mozione approvata, della trota fario, almeno modificando il limite della purezza fissato al 98%. Un limite “prudenziale”, ha detto l’assessore, in attesa di una risposta dall’Ispra. Perché attualmente le immissioni possibili riguardano soltanto le trote mediterranee certificate geneticamente.