La giunta del comune di Perugia ha varato oggi la manovra di bilancio 2012 che si basa sostanzialmente sull' adozione dell' Imu allo 0,5 per cento per le prime abitazioni ed all' 1,06 per le altre proprietà.
Il comune di Perugia sceglie quindi l'imposta sugli immobili per far quadrare i conti, lasciando invece da parte qualsiasi aumento dell'addizionale Irpef, la tassa di soggiorno e lasciando invariate le tariffe dei principali servizi a domanda individuale e la fascia di esenzione per i redditi fino a 12.500 euro.
“L'Imu, -si legge nella relazione dell' assessore Livia Mercati oggi in giunta- rappresenta l'unica leva a disposizione delle Amministrazioni comunali per poter finanziare l'esercizio delle funzioni, delle strutture ed infrastrutture e per l'erogazione dei servizi essenziali e dei servizi non coperti integralmente dalle contribuzioni degli utenti nonché per portare avanti le politiche e gli obiettivi nei confronti delle proprie comunità”.
Secondo quanto riferito in una nota da Palazzo dei Priori, l'imposizione dell'Imu è l'unico strumento dell'amministrazione per “far fronte ad una riduzione di risorse, determinate dalle manovre dei governi Berlusconi e Monti, pari a 18,5 milioni più altri 4 di trasferimenti statali e regionali destinati al sociale, ed anche ad alcune criticità come la stabilizzazione delle entrate correnti, la riduzione fisiologica dei recuperi tributari, l'incremento della spesa per consumi e prestazione di servizi, l'incidenza della spesa per il personale, gli oneri finanziari e gli interessi passivi sul debito residuo”.
Tagli alla spesa per il personale – Per quanto riguarda la spesa corrente, Mercati scrive nella sua relazione che “prosegue l'attività di ottimizzazione e riqualificazione già avviata nei precedenti esercizi, con riferimento ovviamente alle voci di spesa comprimibili e che rappresentano i maggiori aggregati, quali ad esempio la spesa di personale, per prestazioni di servizi e per contributi e trasferimenti”.