Niente da fare per il Perugia. Nonostante il ritiro a Cascia e il cambio di alcuni interpreti (spazio a Greco, Falzerano e Konate dall’inizio), i Grifoni tornano a giocare bene ma collezionano la quinta sconfitta consecutiva per mano della capolista Benevento nel turno infrasettimanale della 27^ giornata di serie B.
Al “Curi” c’è un buon ritmo sin dai primi minuti, con i campani che si rendono pericolosi già al 3′ con Coda, palla colpita male e fuori. Al 14′ il primo squillo del Perugia con un cross di Mazzocchi e un colpo di testa in torsione di Iemmelo, alto di poco sopra la traversa. Al 25′ Coda conclude da lontanissimo, Vicario stilisticamente imperfetto devia in corner come può. Al 44′ arriva il vantaggio campano: calcio di punizione basso di Kragl dalla sinistra e tocco decisivo sottoporta di Caldirola, che anticipa Sgarbi e insacca l’1-0. Proteste veementi dei Grifoni per un presunto tocco di mano del difensore.
Nella ripresa il Perugia spinge: al 65′ bel cross teso di Di Chiara sul quale, però, né Iemmello né Falzerano riescono a spingere in rete nonostante la porta sguarnita. Al 74′ un tiro a botta sicura di Falcinelli viene murato da un difensore campano in scivolata, con relative proteste dei biancorossi per un altro presunto tocco di mano nella deviazione. Al 78′ arriva finalmente il primo tiro sullo specchio dei Grifoni: sul tiro al volo di Falzerano, però, Montipò vola e devia in corner. Ma passa appena un minuto e il Benevento raddoppia: Improta scatta sulla destra e serve Insigne davanti a Vicario, l’attaccante non sbaglia e gonfia il sacco. I campani si divoran il tris prima con Improta (bravo Vicario all’82’) e poi con Moncini (87′) e il Perugia ne approfitta per accorciare le distanze con Melchiorri al 90′, su un gran filtrante di Nicolussi.
Il “Curi” è tornato sicuramente a divertirsi, con un buon Perugia che, nel secondo tempo, ha anche messo in difficoltà la capolista. Purtroppo quello che conta è il risultato e zero punti nelle ultime 5 partite sono davvero una batosta, anche al morale. I playoff si allontano ancora, lo spettro della zona retrocessione ora diventa realtà.