E’ il 2 giugno quando un cittadino tunisino di 26 anni arriva in ospedale in condizioni gravissime. Ha ferite al volto e all’addome, ferite di arma da taglio molto profonde che qualcuno gli ha provocato fuori da un bar a Perugia. I polmoni gli si stanno riempendo di sangue e la sua vita è appesa da un filo. I medici gli asportano la milza, suturano le lesioni e lo stabilizzano, salvandolo.
Le indagini della polizia di Perugia partono a tappeto, la città viene battuta palmo a palmo in modo sistematico dagli agenti della Mobile guidata da Marco Chiacchiera. Si parte dai fatti ovvero dal fatto che l’accoltellato e suo cugino sono dentro un bar di via Cortonese, a quel punto entra in scena l’uomo che ieri sera è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio, Atef Ouasiai tunisino del 1988. Secondo la ricostruzione degli inquirenti nasce la rissa, probabilmente legata alla contesa del mercato di spaccio, prima a bottigliate. Poi l’aggressore che grazie all’intervento del cugino della vittima, ha la peggio, fugge e raggiunge l’appartamento del fratello (confinato ai domiciliari in via Gallenga) e si arma di un coltellaccio da cucina.
E’ proprio in via Gallenga che va in scena il secondo atto della rissa dove il 26 avrebbe accoltellato il suo contendente. In base alle testimonianze e agli altri elementi raccolti, la sezione criminalità diffusa della squadra mobile è risalita al tunisino, risultato clandestino e già inquisito in passato così come il ferito per reati di droga. Quindi il fermo di ieri sera.