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Perugia, presentato il progetto di Hape Bank

Redazione

Perugia, presentato il progetto di Hape Bank

Mer, 02/04/2014 - 17:06

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L’approvazione del Prospetto informativo da parte della Consob, con nota di autorizzazione (protocollo numero 0023642/14) del 27 marzo 2014, dà inizio all’iter che porta alla nascita della Hape bank, banca popolare di garanzia collettiva dei fidi società cooperativa per azioni. È un avvenimento importante, fortemente voluto da Sergio Bova, segretario regionale Confartigianato Imprese Umbria, e condiviso da Raffaele Galano, professore di finanza e risk management titolare di uno studio di consulenza in Milano, specializzato in finanza e regolamentazione bancaria, a cui è stato dato l’incarico di redigere il piano industriale, il prospetto informativo e di presiedere il Comitato promotore.

La banca di garanzia che si intende costituire rappresenta un unicum non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Non esistono, infatti, altre iniziative similari conosciute. L’iniziativa si inserisce nel tessuto socioeconomico della regione umbra. La sua capacità operativa si estende su un territorio molto più vasto della provincia di Perugia, in quanto coinvolge la provincia di Terni e le zone limitrofe, e ha il fine di favorirne la crescita economica e consentire il superamento di una crisi che persiste da molti anni. L’iniziativa viene a colmare un vuoto nell’economia locale dove operano grandi banche e Bcc locali che non riescono, però, a soddisfare il fabbisogno creditizio delle imprese poiché il mercato del credito ha assunto un carattere asimmetrico. L’asimmetria genera un cuneo di domanda insoddisfatta che non può non trovare accoglienza nel mercato ufficiale del credito poiché le banche sono vincolate alle norme di Basilea 3.
Le piccole Bcc rispetto alle grandi banche hanno un margine di maggiore discrezionalità, ma una condotta più permissiva le espone a rischi notevoli. Il punto di criticità è costituito dall’assenza di garanzie che impedisce l’erogazione del credito che quando viene concesso erode il capitale delle banche costrette ad accantonare ingenti riserve per maggiori rischi cui si espongono.
Un istituto come la banca di garanzia si inserisce in questo cuneo offrendo alle piccole imprese la possibiltà di superare il gap patrimoniale che impedisce loro di accedere al credito e nello stesso tempo limita l’ammontare del patrimonio da vincolare per ogni singola operazione.
Perché una banca di garanzia? Inanzitutto in quanto banca raggruppa gli elementi che rendono eligibile la garanzia emessa, a diretto beneficio delle banche che potranno benenficiare di un minor assorbimento di capitale e delle imprese che potranno godere di condizioni più vantaggiose.
La Hape bank ha la natura di un Confidi (infatti molti Confidi ne faranno parte in qualità di soci) con la peculiarità di essere una vera e propria banca che, con l’iscrizione all’Albo, attesta che il soggetto è sottoposto alla normativa e ai controlli di vigilanza. Essa rappresenta una naturale evoluzione dei Confidi.
Negli ultimi anni sono state varate alcune norem che trasformeranno significativamente il ruolo e l’attività dei Confidi, in particolare la legge 326/2003 (la cosidetta legge quadro sui Confidi) e gli accordi di Basilea 2 e Basilea 3.
Per quanto concerne la legge quadro il primo intervento di insieme che riguarda il sistema delle garanzie in Italia introduce novità importanti in relazione ai requisiti patrimoniali dei Confidi e alla natura degli stessi, favorendone la trasformazione in intermediari finanziari.
A differenza di Confidi ex articolo 107, la Banca di Garanzia viene costituita con un capitale minimo regolamenteare di euro 10.000.000, il che già la collcoa in una posizione preminente nel variegato mondo dei Confidi. Il rigoroso iter autorizzativo a cui è assoggettata, le permette di presentarsi al pubblico con una struttura organizzativa solida dove le funzioni sono rigorosamente definite e definiti, inoltre, i criteri di approccio al mercato, di valutazione del merito creditizio, di controllo dei rischi e di compliance.
Il core business della nuova banca offre, accanto al rilascio delle garanzie a favore delle imprese e dei professionisti, anche attività di informazione, di consulenza e di assistenzaa alle imprese associate per il reperimento e il miglio utilizzo delle fonti finanziarie, prestazioni di servizi per il miglioramento della gestione finanziaria delle stesse imprese, attività di consulenza alle imprese socie, a sostegno dei programmi di internazionalizzazione, delle operazioni di private equity, delle scelte economiche, patrimoniali e finanziarie, servizi propri di un istituto di credito tradizionale che si manifestano attraverso aperture di credito, finanziamenti, mutui, con particolare riferimento al microcredito.
Le note più caratteristiche sono costituite da una struttura che consente di minimizzare i costi, ipotizzare equilibri di bilancio a partire dal secondo anno di gestione e adeguare le risorse e i costi alla massa amministrata.
La banca sarà operativa solamente una volta completate le sottoscrizioni per un ammontare complessivo di Euro 11.500.000, all’indomani della fine dell’istruttoria dell’istituto di Vigilanza della Banca d’Italia. Costituire una banca di garanzia è la palese testimonianza di una mutata sensibilità verso il sistema economico. Lo strumento che oggi avvia i primi passi si integra nel sistema delle banche locali, fornendo a queste ultime la possibilità di rendere più rapida la fase di erogazione di nuovi affidamenti.
La costituzione di una banca di garanzia di un territorio come il nostro è la dimostrazione palese di un sentire nuovo e diverso.


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