Prende il via oggi a Perugia la VI edizione del Festival internazionale di giornalismo, che vedrà alternarsi fino a domenica centinaia di relatori, tra giornalisti, editori, blogger, politici, persone dello spettacolo edespertii di vario titolo e grado, in una raffica di oltre 200 appuntamenti.
La città già da ieri ha cominciato a ricevere gli molti degli ospiti attesi, che già da stamattina hanno dato il via agli incontri, e i 162 volontari provenienti da 27 paesi del mondo.
“Per cinque giorni Perugia sarà capitale del giornalismo. Credo che sei anni fa davvero pochi avrebbero potuto prevedere che il neonato Festival in così breve tempo si sarebbe guadagnato un credito tanto vasto e che avrebbe richiamato personalità del mondo dell’informazione, delle nuove tecnologie della comunicazione, dell’editoria”, ha detto ieri il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali. “Più che la partecipazione dei bei nomi del settore, mi piace però richiamare quella che a mio giudizio è una immagine caratterizzante di questa manifestazione: lo straordinario entusiasmo di tanti ragazzi che vi prestano la loro opera come volontari o che arrivano a Perugia da tutte le parti d’Italia”, ha detto il sindaco.
Oggi in programma – Il programma dell'evento parte subito a pieno regime oggi, con alcuni eventi di punta. Da segnalare alle 15 all'Hotel Brufani l'incontro con i “giornalisti in esilio”, in cui il viceministro di Grazia a Giustizia Claudio Martelli coordinerà un dibattito tra giornalisti che vivono come rifugiati politici, “rei” di aver difeso il diritto all'informazione in contesti dove la libertà di stampa non è scontata.
“Grandi nomi” dei giornali italiani sono invece attesti in uno degli eventi di punta di questa prima giornata, alle 17 e 30 alla Sala dei Notari, con l'incontro su “Il potere in Italia”. Tema spinoso attorno al quale si confronteranno il direttore dell'Espresso Marco Damilano, Claudio Gatti del Sole 24 Ore, Antonio Padellaro direttore de Il Fatto quotidiano, Alessandro Campi e Tommaso Labate.
Da segnalare anche l'incontro alle 18 e 30 al Teatro Pavone con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, Lirio Abate -una delle firme più note per l'impegno contro la criminalità organizzata- Francesco La Licata della Stampa e il capo della polizia Antonio Manganelli. Al centro dell'incontro, il ricordo, a vent'anni dalla loro uccisione, di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, di Paolo Borsellino e dei loro agenti di scorta. (fda)