Perugia, l'avvocato che guadagna più di Obama ha ancora 149 cause affidate - Tuttoggi.info

Perugia, l'avvocato che guadagna più di Obama ha ancora 149 cause affidate

Redazione

Perugia, l'avvocato che guadagna più di Obama ha ancora 149 cause affidate

Lun, 17/02/2014 - 18:47

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Sara Minciaroni

Ma l'avvocato Cartasegna, con una pensione da 49 mila euro al mese, quanto ha guadagnato negli ultimi cinque anni in cui è stato alle dipendenze del Comune di Perugia? La domanda per due volte è stata sollevata dai consiglieri comunali membri della Commissione di Controllo e Garanzia, senza, ad oggi, aver ottenuto una risposta.

Quanto ha guadagnato Cartasegna. Nella seduta di questa mattina l'avvocato Zetti circa, l'ostensibilità dei CUD del collega Cartasegna ha spiegato che “rispetto alla normativa sulla privacy, le relative informazioni potranno essere fornite dagli uffici del personale, detentori dei documenti e quindi competenti anche alla relativa gestione”. Se tutto andrà bene quindi, questa risposta tanto attesa potrebbe arrivare in sede della sottocommissione che proprio questa mattina al termine della seduta gli amministratori hanno deciso di istituire.

Ancora 149 cause assegnate. La Commissione questa mattina ha appreso anche che le cause nominativamente assegnate all'avvocato Cartasegna in prosecuzione dei precedenti mandati (ovvero quelle iniziate prima del pensionamento ma ancora gestite da Cartasegna) sono 85, oltre alla gestione delle pratiche definite e regolate come “solo formalmente pendenti” (e cioè per le quali non era prevedibile ulteriore attività difensiva, in quanto già del tutto istruite e/o di prossima perenzione per inattività ultraquinquennale delle parti), sono pari a circa 64 vertenze.

Revoca dei mandati. I nodi da sciogliere sono ancora parecchi, compreso ogni aspetto connesso alla eventuale “revoca” dei mandati. L'avvocato Zetti, trovandosi in evidente conflitto di interesse determinato dalla possibile riassegnazione delle pratiche, ha ritenuto opportuno astenersi da qualsivoglia commento e valutazione, rinviando pertanto alla lettura dei decreti che detti incarichi hanno disposto, e che contengono una chiara ed analitica disciplina economica. In merito alla normativa regolante “l'attività del libero foro” Zetti segnala che la modifica più rilevante, recentemente intercorsa, ha comportato l'abolizione delle vecchie tariffe professionali, sostituite da tabelle ministeriali applicabili nel caso di conflitto sui compensi tra avvocato (privato) e cliente ovvero per le liquidazioni delle spese di lite disposte dal Giudici.

Mai più “casi” Cartasegna. Ad oggi ineffetti si è assistito ad una significativa contrazione del trattamento economico degli attuali legali comunali, che era già stata rappresentata e spiegata in Commissione Bilancio. Insomma pare evidente che quello di Cartasegna è un “caso” che difficilmente potrà verificarsi ancora in futuro, un bene per le casse pubbliche e un miraggio del passato per i colleghi.

Molteplici le criticità evidenziate dai consiglieri. Il consigliere Bellezza ha posto l’accento sul fatto che sia emerso un numero di cause affidate a Cartasegna (149) ben superiore rispetto a quanto in origine noto (36). Stessa valutazione è stata avanzata dal collega Corrado, il quale ha chiesto di approfondire alcune sentenze giurisprudenziali che si pongono in contrasto con il regolamento del Comune sul tema dell’Avvocatura (compensi, ecc.). Il consigliere Catrana ha ribadito che, prima di procedere ad una relazione finale, è necessario sapere quali sarebbero le conseguenze economiche in capo al Comune nel caso di revoca dei mandati a Cartasegna. Anche il consigliere Bargelli ha precisato che alla Commissione non sono stati forniti tutti i dati originariamente richiesti. Il consigliere del Pd, in ogni caso, ha ritenuto conclusa l’istruttoria sulla vicenda ed ha invitato la Presidenza a formare una sottocommissione per la redazione della risoluzione finale. Pampanelli ha concordato sul fatto che non siano state fornite alla Commissione tutte le notizie richieste nel tempo. A tal proposito il capogruppo Prc ha invitato la Presidenza a reiterare tali richieste, nonchè a ribadire la necessità di audire l’avvocato Zetti.

L'intervento del Movimento 5 Stelle di Perugia: “Tutta l’Italia si è indignata alla notizia che l’avvocato Cartasegna di Perugia percepisce una pensione di 650.000 euro annui. Ma il vero problema, di cui pochi parlano, è quanto l’avvocato ha percepito dal Comune per poter poi maturare il diritto a tale pensione.

Basta provare ad inserire un po’ di dati in un qualsiasi programma di simulazione di calcolo di pensione con il sistema retributivo, per scoprire che probabilmente, negli ultimi 5 anni, il Comune ha versato in media 650.000 euro annui per un totale della modica cifra di 3.250.000 euro!! Non esiste un caso simile nella storia della Repubblica. Facciamo i complimenti all’amministrazione comunale per l’oculatezza con la quale spende i nostri soldi.

Da quello che ci risulta, nonostante già ricevesse un lauto stipendio da dirigente, gli sono state liquidate parcelle applicando le tariffe minime fissate dall’Ordine degli Avvocati. Ma un avvocato, libero professionista, non percepisce uno stipendio e, per di più, a differenza del nostro, si paga i costi del proprio studio e dei propri collaboratori.

Non è ancora dato di sapere quante siano le cause che mediamente in un anno ha trattato il nostro avvocato. Considerate le cifre ricevute, ed in attesa di dati ufficiali, ci viene di pensare che il numero medio sfiori o superi le 200 l’anno. Poiché prima del giudicato sono necessarie diverse udienze sembra che l’Avvocato abbia trascorso le sue giornate in giro per le aule dei tribunali.

Ma la storia non finisce qui. Dalla stampa locale apprendiamo che l’Avv. Cartasegna continuerà a rappresentare il Comune di Perugia nei contenziosi avviati prima del pensionamento. Se gli incarichi non verranno revocati potremo vantare di essere rappresentati in giudizio da uno dei legali più bravi d’Italia – almeno a giudicare dalle somme che percepisce – per altri 10-15 anni, che rappresentano il tempo medio per il giudicato civile nei tre gradi di giudizio. Magari potrebbe anche essere che la pensione, già astronomica, continui a lievitare ancora di più.

E cosa dire dell’auto blu? Il nostro amato Sindaco afferma che l’uso è limitato ai soli casi di processi incardinati a Roma e che la scelta di assegnare l’auto blu è economicamente conveniente. Non vogliamo contestare l’opportunità della scelta del Sindaco ma i dati che fornisce. Secondo il primo cittadino, a fronte di una spesa di soli 83.70 euro si evita un esborso di 360 euro nel caso si dovessero rimborsare le spese di trasferta. In qualsiasi azienda che si rispetti, ai costi elencati dall’Avv. Cartasegna e confermati dal Comune, vanno aggiunti quelli della retribuzione dell’autista e quelli dell’usura e della svalutazione dell’auto. La retribuzione per otto ore di servizio difficilmente sarà inferiore a 160 euro lordi ed i costi per una percorrenza di 360 km di un’auto di media cilindrata, secondo le tabelle pubblicate dall’ACI, ammontano a circa 180 euro. In totale l’uso dell’auto blu è costato al Comune intorno ai 400 euro. Sia auto che autista sono stati sottratti al normale servizio e questo, sembrerà strano al nostro Sindaco, rappresenta un costo.

D’altra parte, per meglio capire, basta osservare che il Comune di Perugia ha in carico ben 154 autovetture. Forse un uso più attento consentirebbe di ridurre il parco auto con grande beneficio per l’ambiente e per le nostre tasche”.

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