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Perugia, il caso dell'avvocato del Comune che guadagna più di Obama arriva in commissione

Redazione

Perugia, il caso dell'avvocato del Comune che guadagna più di Obama arriva in commissione

Lun, 10/02/2014 - 18:22

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Sara Minciaroni

In molti ricorderanno la questione dell'avvocato “paperone”, l'ex dipendente del Comune di Perugia la cui pensione, da circa 49 mila euro al mese, era finita persino sotto i riflettori delle cronache nazionali. Oltre alla pensione però l'avvocato Mario Cartasegna ha una collaborazione ancora attiva per continuare a seguire alcune cause dell’Ente arrivate in Cassazione.

Una pensione più alta dello stipendio di Obama, presidente degli Stati Uniti d'America, come era stato fatto notare dal giornalista del programma “Piazza Pulita” che realizzò il servizio televisivo. Questa mattina la Commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Perugia ha ripreso l’analisi della questione concernente l’ex avvocato di Palazzo dei Priori.

Come stanno le cose. In particolare l’attuale Dirigente dell’avvocatura ha inviato, come richiesto tempo fa dalla Commissione, l’elenco delle cause oggi in carico alla struttura Comunale, con specificazione dei mandati conferiti a professionisti esterni. Ebbene risulta che il totale complessivo è pari a 286 fascicoli, dei quali 39 concernenti le Magistrature superiori (Cassazione e Consiglio di Stato). L’avvocato Zetti, peraltro, ha segnalato in primo luogo che da un riscontro di segreteria presso l’Avvocatura non si rinvengono atti inerenti la vertenza Tar Umbria r.g. n.719/87 sul trattamento pensionistico di Cartasegna; nè è dato risalire, presso la stessa struttura, ad alcun atto che riguardi la mancata costituzione dell'Ente in tale vertenza. Ci sarebbe anche, come emerso in commissione, una non totale coincidenza tra cause pendenti e cause assegnate determinata dal fatto che alcune sono pervenute solo in tempi molto recenti ed altre invece, essendo liti al tempo gestite da Cartasegna, ma la cui udienza non è stata ancora fissata, ovvero che non necessitano attuali attività, verranno attribuite al momento in base ai carichi individuali (sono pari a n. 26). Al di là delle cause davanti alle Magistratura superiori, attribuite esclusivamente all’avvocato Zetti in quanto unico abilitato a tali difese, per le altre, al fine di garantire una migliore gestione delle pratiche, spesso il mandato è conferito anche a due o tre dei legali interni: ma ciò accade senza oneri aggiuntivi per la PA perchè, su proposta ed accordo degli stessi dipendenti, si decide concordemente sia l'affidamento sia la ripartizione dell'onorario finale che, nel complesso, resta quello spettante ad un solo professionista.

Gli affidamenti esterni. Per finire con gli affidamenti esterni, ed esclusa una sola vertenza al TAR insorta prima del collocamento a riposo dell'avv. Cartasegna, il cui mandato è stato mantenuto, i pochi incarichi esterni riguardano: uno all'avv. Epifanio: si tratta di una causa civile di danni insorta nel 2012 quando non vi era alcun legale in servizio (Martinelli in maternità; Zetti e Mosconi in malattia, entrambi con ricovero ospedaliero); uno per l'avv. Luciano Ghirga: si tratta di una vertenza penale che non rientra tra i compiti istituzionali dell'Avvocatura; quattro cause di particolare importanza di immagine ed economica, e cioè quelle affidate, congiuntamente ai legali interni, a stimatissimi professionisti locali (prof.avv. Tarantini, questi anteriormente alla sua nomina quale assessore del Comune di Perugia, avv. Rampini, avv. Alarico Mariani Marini e, quanto a due complesse espropriazioni immobiliari, di cui una anche di rilevantissimo valore, avv. Fantusati). Dunque, i veri e propri affiancamenti con professionisti esterni sono cinque su 286 pendenti.

Ma i dati non bastano. La Commissione, a questo punto, ha ritenuto opportuno richiedere ulteriore documentazione all’Avvocatura. Si tratta, innanzitutto, del numero delle cause affidate a Cartasegna. Il consigliere Bargelli, invece, ha chiesto di poter ricevere copia dei cud relativi ai compensi percepiti da Cartasegna negli ultimi cinque anni in cui è stato dipendente del Comune.

La revoca degli incarichi a Cartasegna. Il consigliere Pampanelli, infine, ha chiesto di poter ricevere chiarimenti su due aspetti: in primis se l’eventuale revoca degli incarichi a Cartasegna comporterebbe spese aggiuntive per il comune; in secondo luogo come sia cambiato in tempi recenti il quadro normativo (leggi nazionali e regolamenti interni) sui compensi aggiuntivi. Bargelli, nel merito, ha avanzato l’ipotesi di procedere in tempi brevi alla votazione, in II Commissione, dell’odg di Corrado concernente la revoca degli incarichi a Cartasegna, anche alla luce del parere della Corte dei Conti, su richiesta del Comune di Terni, su una questione del tutto simile. Bocciata dalla maggioranza in quanto si discuteva la stessa materia in commissione controllo. Sotto questo profilo il consigliere Sbrenna ha espresso netta contrarietà, ritenendo necessario, prima di procedere a qualsiasi votazione, definire tutti gli approfondimenti del caso in V Commissione. Il consigliere Prisco, infine, ha avanzato la proposta, completato l’esame di tutta la documentazione, di costituire una sotto-commissione, composta da un consigliere di maggioranza ed uno di opposizione, per redigere una bozza di risoluzione finale che verta su quattro punti: 1) inopportunità del fatto che il Comune non abbia sollevato prima un caso così eclatante; 2) indicazione della discutibili modalità con cui si è arrivati al calcolo della pensione; 3)inopportunità politica dell’affidamento di ulteriori incarichi a Cartasegna dopo il pensionamento; 4) indicazione di alcuni indirizzi per il futuro, al fine di evitare il ripetersi di ulteriori “casi-Cartasegna”.

La discussione dell'Odg. Sempre questa mattina durante la conferenza dei capigruppo che precede il consiglio comunale il consigliere di Fratelli d'Italia Emanuele Prisco ha proposto l'immediata discussione e relativa votazione dell'ordine del giorno presentato dal collega Corrado, nel quale si chiede l'immediata revoca degli incarichi a Cartasegna. Richiesta non accolta con la motivazione che l'argomento si stava già discutendo in una mirata commissione.

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