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Perugia, il bullismo corre sul web. Dal Pieralli un video contro il fenomeno

In una città come Perugia dove spesso le pagine della cronaca locale sono riempite da sfide, scontri e faide tra le cosiddette “baby gang”, non passa inosservato un video realizzato da uno studente delle superiori contro il bullismo e il cyberbullismo.

“Odiava ogni cosa. E questo odio si rifletteva sui suoi comportamenti con i compagni” scrive, citando “Cuore” di De Amicis, Giorgio, studente della 2 F del Liceo Pieralli, che ha realizzato il video nell'ambito un progetto della regione contro stalking e violenza.

Cyberbullismo – La rete, valido mezzo di diffusione per un simile video contro il bullismo, è divenuto però oggi uno dei luoghi principali di fenomeni di bullismo e prevaricazione.

“Oggi il bullismo è un fenomeno che può riguardare anche un istituto femminile al 75 per cento come il nostro”, ha spiegato a Tuttoggi.info Valerio Scorsipa, preside del Pieralli, istituto che proprio in questi giorni compie 150anni di vita. “Mi viene in mente ad esempio un caso dell'anno scorso, con una ragazza che accusava l'altra di avere a che fare con le droghe e con altre attività illegali. Mentre invece poi si è scoperto che le stava infangando volutamente la reputazione”, ha detto il preside. “Ma ci sono stati anche altri casi di minore entità”.

Secondo uno studio sul fenomeno del Telefono Azzurro, “negli ultimi anni, in seguito all’evolversi delle tecnologie, (il bullismo) ha assunto nuove forme: oggi si parla di cyberbullismo, inteso come forma di prevaricazione perpetrata tramite i nuovi mezzi di comunicazione (telefonate o invio di Sms e Mms con testi o immagini volgari, offensivi o minacciosi; diffusione di informazioni private su un’altra persona, anche pubblicando filmati e foto su Internet; calunnie diffuse tramite mail, chat o blog)”.

“Questa tipologia emergente di bullismo -spiega ancora il rapporto del Telefono Azzurro- implica l’assenza di una relazione e di un contatto diretto tra vittima e bullo, che in molti casi riesce a mantenere l’anonimato. Per la vittima, inoltre, è più difficile sottrarsi alla prepotenza, anche perché a volte non sa di essere 'presa di mira'”. (fda)