E’ stato un attentato. L’esplosione che stanotte ha devastato Via Morettini è di matrice criminale. E’ l’ipotesi di lavoro più accreditata da parte degli inquirenti che stanno lavorando allo scoppio avvenuto alle 2.30 di questa mattina, nel cuore della zona artigianale di Perugia. Stando a quanto trapela, infatti, sul luogo dello scoppio gli esperti della scientifica avrebbero rinvenuto polvere pirica. Elemento che se confermato fa temere che si è davanti ad una azione della criminalità organizzata, probabilmente a fine estorsivo. La bomba è stata posizionata all’ingresso dell’autofficina Capotosti (il titolare abita proprio sopra la sua attività) che ha riportato ingenti danni. Come pure la vicina Autotappezzeria Silvioni. La deflagrazione, che è stata avvertita anche in centro storico, ha mandato in frantumi i vetri di negozi e abitazioni in un raggio di 30 metri. Anche le auto parcheggiate lungo la via hanno subito danni. La più devastata quella di un giornalista del Giornale dell'Umbria. La scena che si presenta ricorda in qualche modo le strade di Beirut: vetri, pezzi di parafanghi e mattoni sparsi ovunque. Fortunatamente non ci sono stati feriti anche se gli abitanti del quartiere sono comprensibilmente sotto choc. Si conferma dunque in qualche modo l’allarme di nuove infiltrazioni della criminalità organizzata nel capoluogo di Regione. Proprio ieri sera a Ponte San Giovanni, organizzato da Libera e che ha visto la presenza del procuratore capo di Terni Fausto Cardella, si è tenuto un incontro pubblico per far luce sui nuovi fenomeni malavitosi che interessa l’Umbria. Oggetto principale del dibattito l’operazione Apogeo e i sequestri di immobili a Ponte San Giovanni, a danno di una società di comodo collegata allo spietato clan dei Casalesi.
(Carlo Ceraso, Jacopo Brugalossi e Stefano Dottori)
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A breve le immagini dal luogo dell’esplosione
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Perugia, scoppio in Via Morettini presso Officina Capotosti – Carabinieri non escludono attentato