Si faceva timbrare il proprio badge da un collega compiacente evitando così di andare a l lavoro. Per questo i carabinieri della compagnia di Città della Pieve hanno tratto in arresto un dipendente del comune di Panicale che, a dispetto di quanto risultava dai tabulati, non si era presentato in servizio. L’operazione è stata condotta dai militari della stazione di Panicale che da tempo attenzionavano la situazione. Ieri è scattato il blitz. I carabinieri si sono fatti trovare all’uscita degli uffici circoscrizionali di Tavernelle ed hanno fermato tre operai del comune intenti a lasciare il posto di lavoro dopo aver regolarmente ‘smarcato’ i rispettivi badge. Il tutto avveniva alle 18.30. Mentre gli inquirenti identificavano il terzetto, veniva accertato che il sistema di archiviazione elettronico delle presenze aveva registrato l’uscita (sempre alle 18.30) di un quarto operaio, S.M., 48 anni, residente a Panicale, di cui però non c’era traccia nei paraggi.
IL lavoratore, sempre dal tabulato, risultava aver marcato l’ingresso alle 7.10 del mattino. S.M. in realtà ieri al lavoro non c’è mai andato. Per questo ieri sera è stato convocato in caserma dove è stato trattoin arresto con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Questa mattina l pubblico ministero ha convalidato il fermo e, accertata l’assenza di specifiche esigenze cautelari, lo ha rimesso in libertà.
Nei guai però è finito anche il collega-complice dell’operaio ‘fantasma’, D.M., 41 anni di Tavernelle, che avrebbe timbrato il cartellino di S.M. per poi nasconderlo all’interno degli stessi uffici comunali (vicino al lettore magnetico). Per lui è scattata la denuncia in stato di libertà con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.
© Riproduzione riservata