Una nascita che è un vero e proprio miracolo quella avvenuta all’ospedale di Perugia nei giorni scorsi. Il bimbo, dimesso ieri dal Santa Maria della Misericordia insieme alla sua mamma, sta bene. Lei, alle prese con un grave linfoma, dovrà continuare a fare la chemioterapia iniziata durante la gravidanza.
Protagonista di questa bella storia è una giovane donna residente in provincia di Perugia, che ha scoperto durante la gravidanza di essere gravemente malata. Le terapie che ha seguito per la cura al linfoma non le hanno però impedito di diventare mamma.
Dal dramma al fiocco azzurro sulla porta della camera della struttura di Ostetricia del Santa Maria della Misericordia sono trascorsi due mesi: il nascituro sta bene e nella tarda mattinata di venerdì 16 novembre è stato dimesso assieme alla mamma, che però dovrà proseguire le terapie. La storia ha inizio nelle prime settimane di settembre quando la donna, che chiameremo Giovanna, viene trasferita a Perugia da un altro ospedale. Gli accertamenti disposti depongono per una diagnosi di un linfoma, valutata da una biopsia eseguita dal professor Lucio Cagini della struttura complessa di Chirurgia Toracica. Si impone un rapido consulto degli specialisti per individuare il percorso più opportuno: la necessità è di iniziare le terapie per la donna e permettere al bambino di restare nel grembo della madre il più a lungo possibile.
Racconta il dottor Giorgio Epicoco, direttore dell’Ostetrica di Perugia: “Il 13 settembre all’arrivo di Giovanna abbiamo costituito un’equipe multidisciplinare perché il quadro è davvero allarmante: oltre ad una pericolosa fibrillazione atriale e un versamento pericardico che affaticano il cuore, era necessario capire la gravità delle sue condizioni in rapporto alla eventuale nascita del bambino con i rischi connessi ad una forte prematurità”. I sanitari – dottor Fausto Roila, Giorgio Epicoco e prof. Brunangelo Falini – decidono di stabilizzare Giovanna, trattando i problemi cardiaci e respiratori e dando inizio ad una profilassi respiratoria e neurologica per il feto.
Subito dopo la donna inizia la chemioterapia per portare la gravidanza il più avanti possibile. Un mese di degenza nella struttura di Oncoematologia per essere sottoposta a due cicli di chemioterapia, con ostetriche e medici che giornalmente si accertano del buon andamento della gravidanza e benessere del feto. Allo scadere della 36esima settimana viene disposto il trasferimento presso la struttura di Ostetrica per consentire a Giovanna di essere sottoposta al terzo ciclo di chemioterapia. Il bambino è nato martedì 13 novembre con parto cesareo in buone condizioni (peso più che soddisfacente, 2,5 kg) con passaggio alla Terapia Intensiva Neonatale per il monitoraggio dei parametri vitali e controlli dopo le debilitanti terapie della mamma.
Ieri mattina, appunto, le dimissioni. La battaglia di Giovanna non è finita, ma ora i medici assicurano che le prospettive di una guarigione sono buone.