Alessia Chiriatti
Una lettera datata al 4 ottobre 2012. L'avvocato Urbano Barelli, che all'epoca forse non pensava di candidarsi a sindaco con la sua CReA Perugia, era, come anche ora, il Presidente di Italia Nostra. Ora la missiva torna alla ribalta per la questione del cinema Turreno che, dopo 40 anni di onorato servizio, a causa di affitti non pagati e della crisi economica che morde ancora le finanze dei locali del centro, e dopo aver chiuso i battenti nel gennaio 2010 spegnendo definitivamente le sue luci in piazza Danti 13, si riaffaccia tra le pagine di cronaca perugina perchè, pare, al suo interno verrà aperta una paninoteca.
QUANDO IL TURRENO CHIUSE I BATTENTI – LEGGI
La trattativa – E' dal giugno 2013 che qualcuno sembra essere interessanto alla riapertura del cinema teatro perugino: il cambio di destinazione d'uso dello stabile ha col tempo aperto a diversi progetti, che prevedono l'apertura di una galleria commerciale e del mantenimento della sala Turrenetta per gli spettacoli. E' notizia di qualche giorno che ora nella trattativa vorrebbe entrare una famosa catena di ristorazione spagnola, andalusa per la precisione, già presente e Roma nella zona di Ponte Milvio. Il franchising a prezzi modici verrebbe dunque ad allargarsi, magari sorpassando l'aura di cultura del Turreno, evocata anche dal suo nome (quando fu costruito, nel 1891, fu infatti chiamato così per ricordare la presenza a Perugia, anch'essa chiamata Turrena, di molte torri medievali).
La protesta – L'idea della panetteria però non piace a molti. Lo stesso consigliere Tommaso Bori ha parlato della necessità di riportare un cinema e un auditorium, e non un “paninaro” all'interno del Teatro. E qualcuno aveva anche rilanciato parlando di “bufala”, del fatto che “i proprietari proprio non potrebbero venderlo a una catena stile McDonalds” (il Turreno è infatti di proprietà privata). Così anche lo stesso Barelli si impunta sulla faccenda, tornando a pubblicare la sua lettera del 2012. Ora, come allora, chiede: al Consiglio comunale del Comune di Perugia “di non approvare il “piano stralcio del QSV relativo allo sviluppo economico” proposto dalla Giunta comunale; alla Giunta regionale della Regione Umbria di esercitare i poteri di cui agli articoli 15 e 16 della legge regionale n.23 del 9 luglio 2007 (“Riforma del sistema amministrativo regionale e locale”), al fine di assicurare livelli minimi ed uniformi nell'esercizio delle funzioni da essa conferite agli enti locali, nonché di richiamare il Comune di Perugia al rispetto della normativa regionale in materia di commercio, di tutela dei centri storici e di VAS, nonché della programmazione regionale e comunale sovraordinata al QSV”.
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