Un tema, quello delle unioni civili ai sensi della legge 126/16, ancora caldo e intorno a cui si parlerà ancora molto. Dopo la notizia della prima unione civile che sarà celebrata nel Ternano e in altri comuni di questa regione, i consiglieri Pd di Perugia fanno il loro primo passo e interpellano il sindaco del capoluogo umbro. “Crediamo sia opportuno scuotere il Comune di Perugia – spiega una nota stampa a firma Bori e Bistocchi – , ed in particolare il sindaco Romizi, dal torpore e dalla freddezza che negli atti sta dimostrando”. Come a dire, quindi, che l’ufficializzazioni dei matrimoni tra le coppie dello stesso sesso potrebbero avvenire anche a palazzo dei Priori.
I consiglieri Tommaso Bori e Sarah Bistocchi, infatti, hanno presentato questa mattina al Sindaco la loro disponibilità ad officiare le unioni civili ai sensi della legge 726/16. “Visto che il Comune di Perugia è stato tra i pochissimi in Italia a rifiutare la trascrizione delle unioni tra persone dello stesso sesso – spiegano i consiglieri di opposizione – contratte in altri paesi dell’Unione Europea e visto che, a differenza di moltissime amministrazioni comunali anche della nostra regione, il Comune di Perugia non ha provveduto a individuare ufficiali di stato civile al fine di celebrare le unioni civili abbiamo deciso di comunicare la nostra disponibilità ad effettuare tale registrazione”. Questo perché la legge non permette ritardi ed omissioni da parte dei comuni italiani. “Crediamo – conclude la nota- sia opportuno che il nostro Comune, che prima era storicamente all’avanguardia sui temi dei diritti civili e che è stato superato da tante altre città, provveda a rimettersi in regola e ad attivare tutte le procedure stabilite dalla legge”.