Nonostante il freddo e il maltempo, con i primi fiocchi di neve arrivati su Perugia con la tempesta Burian, il corteo antifascista non si è fermato. Un lungo serpentone, radunatosi e partito da Piazzale del Bove alle 14.30 circa, per arrivare su in cima, passando anche per via dei Filosofi, fino a piazza IV Novembre, centro dell’acropoli perugina. Bandiere, cori, striscioni, fumogeni: questa la risposta della “Manifestazione di solidarietà – Perugia è antifascista”, il cui slogan è “Sciogliamo il fascismo, cancelliamo l’austerity”.
A sfilare sono stati in circa 200, scortati dalle forze dell’ordine (tra polizia e carabinieri), organizzate per l’occasione con camionette e in assetto antisommossa. Lavoratori, simpatizzanti, militanti dei movimenti di sinistra che, dopo i fatti di Ponte Felcino degli scorsi giorni, hanno deciso di rispondere manifestando il loro dissenso alla “violenza diffusa del fascismo”.
Accoltellato a Perugia mentre affigge manifesti di Potere al Popolo, Casapund “Siamo noi gli aggrediti”
Un corteo e una manifestazione che, nonostante fosse sotto la lente d’ingrandimento per scongiurare eventuali attimi di tensione, si è svolto regolarmente e in maniera del tutto pacifica.
Scendiamo in piazza – si legge nel comunicato degli organizzatori – perché siamo stanchi della guerra contro i poveri, scatenata dai ricchi, perché austerità e tolleranza zero si abbattono sempre e solo su di noi, mentre loro sguazzano nei privilegi. Scendiamo in piazza contro chi fomenta l’odio sociale, nei media, nei comizi, nelle chiacchiere da bar. Scendiamo anche in piazza contro chi prima ha sdoganato i fascisti ed ora li usa per spostare l’attenzione dai veri temi sociali: il lavoro, il reddito, la questione di genere, la precarietà, la miseria che cresce.
Scendiamo in piazza contro chi ripropone il vecchio schema degli opposti estremismi per legittimarsi oggi e poi portare avanti domani il prossimo governo di massacro sociale. Scendiamo in piazza nella città che viviamo, amiamo e difenderemo strada per strada, legando tra loro solidarietà, mutualismo e antifascismo”.
L’antifascismo è il dna della nostra Costituzione e chiediamo l’immediato scioglimento di tutte quelle organizzazioni, associazioni e partiti apertamente fasciste e la confisca dei loro beni, come previsto da una legge dello Stato.
Il Fascismo del terzo millennio, come quello del secondo, non rappresenta un’alternativa alle ingiustizie del capitalismo e alle politiche neoliberiste di questi anni, anzi ne rappresenta un imbarbarimento ancora maggiore.
L’unica alternativa reale, per sconfiggere il fascismo del terzo millennio, è portare avanti un modello di società che rimetta al centro quei valori costituzionali nati, non a caso, dalla resistenza e che sono stati calpestati in questi 20 anni di politiche neoliberiste. Per contrastare una guerra cieca tra gli “ultimi” è necessario rilanciare uno stato sociale per tutte/i, promuovendo servizi fondamentali come la sanità, l’istruzione, i trasporti, gli asili nido.
La lotta contro il fascismo passa necessariamente attraverso le questioni fondamentali del reddito e dei diritti. Facciamo appello a tutte e tutti coloro che, con il loro impegno civile e sociale lottano ogni giorno per migliorare questo Paese, a partecipare alla manifestazione contro ogni forma di fascismo e contro l’austerity che l’alimenta”.
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