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Pensione, 118 umbri scelgono “Quota 100”

Al 31 gennaio sono 118 le domande di pensione anticipata presentate dall’Umbria in base alla cosiddetta “Quota 100”, cioè del meccanismo che consente di superare i tempi previsti dalla legge Fornero, su base volontaria, per chi ha almeno 62 anni di età e 38 di contributi.

Opzione che appunto in Umbria dal 17 gennaio (da quando al portale Inps è possibile inoltrare la domanda telematica) al 31 gennaio, secondo quanto riportato dall’Ansa, è stata fatta da 118 umbri. In base a quanto reso noto dall’Inps (a cui si possono presentare direttamente le domande in via telemtica, oppure con l’ausilio dei Caf) 95 richieste sono state inviate dalla provincia di Perugia e 23 da quella di Terni.

Cumulo dei contributi

Ai fini del raggiungimento dei 38 anni di contribuzione, richiedere il cumulo gratuito dei contributi relativi a due o più gestioni previdenziali (non si deve essere già titolari di un trattamento previdenziale a carico di una delle gestioni).

L’assegno pensionistico non è però cumulabile con il reddito da lavoro dipendente o autonomo. Il predetto divieto non si applica nel caso di lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.

Spunta “Quota 94”

E intanto, con la circolare Inps n. 10/2019 sarà possibile lasciare il lavoro anche a “quota 94″, cioè con almeno 59 anni d’età e 35 di contributi al 31 dicembre 2018. Possibilità però prevista solo per il settore privato e solo se l’azienda si impegna ad assumere. Al lavoratore che lascia il posto a”quota 94” andrà erogato un assegno dai fondi di solidarietà fino alla maturazione di “Quota 100”.

 La condizione necessaria, però, sarà la firma di un accordo bilaterale che fissi il numero di lavoratori da assumere in sostituzione dei pre-pensionati e il pagamento degli oneri, assegni e contributi di pre-pensionamento fino al raggiungimento dei requisiti minimi per Quota 100, i 62 anni anagrafici e i 38 di contributi. Il costo di questa operazione è a carico del datore di lavoro.

Per beneficiare di questo tipo di “scivolo” occorre un accordo aziendale e territoriale.