Un ritocco al “Manifesto per la nuova stagione”. Per integrarlo, soprattutto nei contenuti programmatici, con i contributi portati (anche all’ultimo incontro che si è tenuto al Trasimeno) da giovani amministratori, iscritti al Pd e simpatizzanti che chiedono una reale “discontinuità sia nei metodi che nelle soluzioni per l’Umbria“. E nelle persone, attraverso “il totale e completo ricambio del gruppo dirigente, protagonista della crisi di consenso e rappresentatività degli ultimi anni“.
Insomma, non siamo alla “rottamazione” di renziana memoria, ma il cambio di passo invocato è di quelli sostanziali. Anche se non si vuole gettare dalla finestra il passato. Superarlo, piuttosto, facendo tesoro degli errori. Ed ai protagonisti di quel passato, gli estensori ed i sottoscrittori del Manifesto non chiedono “un passo indietro“, ma “un passo di lato“.
Per non scrivere l’ennesimo capitolo della saga sulla guerra interna del Pd umbro, ma provare a voltare pagina. Lavorando a proposte concrete che gli umbri si attendono di fronte ai problemi della regione. A cominciare dalla necessità di tornare a produrre ricchezza, per ridistribuirla, e lavoro, con un’attenzione particolare ai giovani. L’ambientalismo come stella polare dell’azione amministrativa. La lotta alla disuguaglianza, non solo economica, anche attraverso nuovi investimenti nel sociale e nell’istruzione. E ancora, infrastrutture, materiali ed immateriali, per rendere l’Umbria più moderna.
Queste alcune delle idee scritte nel “Manifesto per la nuova stagione” per “animare la nuova fase del centrosinistra e del Pd“. “Rendiamo protagonisti – è l’appello – i volti nuovi e non inventati, ma ripensiamo prima di tutto un nuovo modo di stare insieme“, con l’invito a creare alleanze larghe e nuove coalizioni.
Un Manifesto che sarà presentato nelle prossime ore al commissario del Pd umbro e che sarà il contributo dei sottoscrittori alla discussione che si aprirà lunedì con gli eletti ai vari livelli ed i segretari con cui Walter Verini si vuole confrontare in vista della stesura del programma, delle strategie e soprattutto delle candidature per le regionali d’autunno.
Un Manifesto senza firme, proprio a significare l’apertura di chi lo ha finora sottoscritto. Un’istanza trasversale alle varie correnti (nazionali e locali) del Pd e che giunge da molti territori dell’Umbria. “Da tempo si sta lavorando ad un manifesto in maniera collettiva e collegiale” spiega l’ex consigliere comunale perugino Tommaso Bori. Uno dei protagonisti di questa iniziativa. Che però precisa: “Non è il ‘mio’ manifesto, ma di tante persone, iscritti, militanti, segretari ed amministratori. Ricondurlo alla mia figura vorrebbe dire sminuire l’impegno di tanti e non coglierne il vero obiettivo“.
Bori, in un post su Facebook, commenta ancora: “Il documento è volutamente senza nomi, perché ci interessano i contenuti e vorremmo che tutti si concentrassero su quelli. Non ci interessa, invece, costruire un nuovo steccato, ma piuttosto vogliamo abbattere quelli eretti da altri. Tantomeno si vogliono delegittimare ruoli o percorsi in atto, ma al contrario rafforzarli con la volontà di un cambiamento radicale in Umbria, nei metodi e nei contenuti ancor prima che nei volti“.
“Proprio per questo – aggiunge a proposito del documento anticipato da Tuttoggi.info – il testo integrale non è ancora pubblico (ma lo sarà a breve) perché abbiamo scelto di presentarlo prima di tutto al commissario del Pd in Umbria, Walter Verini, e renderlo ufficiale nell’organismo deputato che è stato convocato per lunedì prossimo. A dimostrazione dello spirito inclusivo ed aperto – conclude Tommaso Bori – con cui è stato pensato chiunque ne condividerà i contenuti sarà libero di sottoscriverlo“.