Dimissioni sì o dimissioni no? E’ un vero e proprio rebus quello che si sta consumando in questi giorni in seno al Partito Democratico di Umbertide dove, solo qualche giorno fa, 12 membri del Coordinamento comunale (i sedicenti “renziani”) del partito locale, si sarebbero dimessi senza però darne notizia alla stessa segreteria. Quest’ultima, infatti, proprio ieri, è intervenuta sull’argomento, dichiarando di essere venuta a conoscenza di questo “ammutinamento silenzioso” tramite la stampa (non dalla nostra redazione alla quale non è pervenuta alcuna nota ufficiale) e i social, senza nessuna comunicazione formale “agli altri membri, al segretario o alla segreteria”. Tra l’altro, secondo quanto dichiarato dal Pd, questo non sarebbe un caso inedito poiché, già alle Idi dello scorso marzo, altri 4 renziani della segreteria si erano dimessi con le stesse “modalità”, ovvero comunicandolo prima agli organi di informazione e solo dopo alla segreteria stessa.
Tra i motivi dell’ “esodo renziano” ci sarebbero alcuni “nodi irrisolti”: su tutti il centro culturale islamico (sul quale, nei giorni scorsi, si è consumato un feroce botta e risposta fra il renziano Guasticchi e l’Amministrazione comunale), l’area ex fornace e la centrale a biomasse di Pian d’Assino. “Sui primi due argomenti – dichiara la segreteria Pd – nessuno dei dimissionari ha mai proferito verbo quando se ne è parlato nel coordinamento comunale, mentre con riferimento al terzo (la centrale a biomasse) la questione diventa davvero imperscrutabile, visto che la posizione di contrarietà del Pd Umbertide era stata chiarissima ed unanime al riguardo e si era altresì formalizzata in un odg votato all’unanimità in Consiglio comunale: però si può anche smentire sé stessi pur di trovare una giustificazione alle cose”.
La segreteria del Pd ha poi concluso con un’osservazione: “I 12 dimissionari continuano ad autodefinirsi i “renziani” di Umbertide, dimenticandosi peraltro come sia stato lo stesso Renzi ad affermare che definirsi tali non ha alcun senso e che esiste solo il PD, unito nelle sue diverse sensibilità, come un’unica compagine politica. Molto più prosaicamente i dimissionari sembrano in realtà legati a doppio filo non tanto a Renzi ma al consigliere regionale Guasticchi, che qualche giorno fa ha preso una posizione nettamente in contrasto con l’amministrazione comunale sul tema del centro culturale islamico. Considerando ciò, più che dimissioni legate a grandi ‘nodi irrisolti’, quelle di cui parliamo sembrano molto più semplicemente dimissioni ad orologeria, dal sapore molto opportunistico. Anche perché, – conclude il Pd umbertidese – se effettivamente ci fosse disaccordo su ‘grandi scelte politico-amministrative’, chi dei 12 dimissionari ricopre ruoli amministrativi in Giunta e nel consiglio comunale dovrebbe dimettersi anche da questi ultimi incarichi. Se questo non avvenisse, il carattere opportunistico e strumentale di queste dimissioni acquisterebbe una solare evidenza”.