Il Pd di Terni, dopo le elezioni del 25 settembre scorso, apre la sua fase di ‘rifondazione’. Dopo aver ‘disertato’ le ultime politiche a Terni, a rimettere in insieme i pezzi del partito ci prova ‘il volto nuovo’ Pierluigi Spinelli, segretario dei dem di Terni: “E’ il tempo di rimetterci all’opera per disegnare una nuova strada e per una rinnovata identità. Con un patrimonio da non disperdere, che è la passione e l’impegno dei circoli e dei militanti che ringraziamo”. Così, in una nota, Spinelli commenta l’assemblea comunale convocata lunedì 10 ottobre e aggiornata e conclusa ieri sera, 17 ottobre.
Al centro del dibattito dell’assemblea c’è stata l’analisi del voto – a partire da uno studio elaborato e illustrato da Francesco Boria – e il dibattito sulle priorità per il Pd e per la città. “In un quadro deludente dal punto di vista elettorale e complicato dal punto di vista politico – sottolineano Spinelli e il presidente dem, Adriano Padiglioni – a Terni il Pd ha dato vita a una discussione ampia, partecipata (circa 70 le presenze, con 22 interventi, ndr), aperta e di grande qualità. Un segnale incoraggiante anche in vista di appuntamenti decisivi come le amministrative della prossima primavera e il congresso”.
“Da subito – aggiungono Spinelli e Padiglioni – saremo impegnati, con umiltà e determinazione, per rafforzare – e accelerare – il percorso già da tempo avviato sull’elaborazione di una piattaforma condivisa di idee per la città e sulla costruzione di un’alternativa al governo delle destre. Alternativa che, ci auguriamo, possa vedere una larga convergenza di tutte le forze politiche e civiche che in questi anni sono state all’opposizione misurandosi sulla comunità di intenti su molti temi cruciali per il futuro”.
Per il Pd “ci auguriamo – concludono – che il prossimo congresso non sia solo uno scontro tra opposti individualismi, ma che rappresenti un confronto franco e costruttivo per una rinnovata identità. Da parte nostra ci adopereremo per fare del congresso anche un momento di sviluppo dell’ascolto e del confronto con la città e tutte le sue componenti economiche, culturali, civiche e politiche per costruire una convergenza ampia in grado di assicurare un nuovo governo della città alternativo all’ormai evidente malgoverno della destra”.