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Pd, prima Segreteria per scegliere chi fa cosa

Prima riunione della Segreteria del Partito democratico, nella sede regionale, dopo l’Assemblea Pd di sabato che ha ufficializzato la nomina a segretario di Gianpiero Bocci, col trionfo alle primarie del 16 dicembre, e le altre cariche dei vertici del partito regionale.
Un appuntamento al quale la maggioranza dell’asse Bocci-Marini è arrivato unito, mentre la minoranza (ma a questo punto è meglio parlare di minoranze, al plurale), si è subito divisa sul nome per guidare la Presidenza. Alla fine l’ha spuntata Walter Verini su Simona Meloni, che i giovani avevano provato ad imporre, per non dare l’immagine di un partito che si affidi ancora ai soliti noti. Un braccio di ferro che è andato avanti per due giorni, nonostante le motivazioni della convergenza elettorale che aveva portato il ticket Pensi-Meloni a compiere “il passo di lato” per appoggiare Verini. Al quale, comunque, passata la speranza di aver trovare l’anti-Bocci, diversi esponenti delle minoranze non sembrano essere intenzionati a fare riferimento, preferendo giocarsi autonomamente le proprie carte per trovare comunque un posto al sole.
Per evitare fibrillazioni che potessero rovinare la festa di un partito che proprio nelle divisioni ha individuato una delle principali ragioni delle ultime sconfitte, anche in Umbria, la maggioranza ha accolto l’ampliamento degli organismi. E così anche la Segreteria diventa una grande adunata: ne fanno parte Giampiero Giulietti, Paolo Baiardini, Alfio Todini, Nando Mismetti, Emilio Giachetti, Simona Meloni, Andrea Pensi, Domenico Caprini, Sauro Cristofani, Andrea Orlandi, Francesco Maria Giacopetti, Federica Lunghi, Ramona Furiani, Letizia Guerri, Francesco Rossi, Mario Zeno Rosi, Letizia Michelini, Valeria Cardinali,
Emanuela Mori, Diego Pierotti, Francesco Lubello, Sara Giovannelli, Patrizia Cavalaglio.
Un gruppo ampio, all’interno del quale affidare deleghe precise, per provare a sovvertire i pronostici dei prossimi appuntamenti elettorali a favore del Pd.