“Se c’è un accordo nazionale con il Movimento 5 stelle, apriamo un dialogo anche in Umbria“. In sintonia con quanto detto il giorno prima dal commissario umbro del Pd, Walter Verini, il consigliere regionale uscente Giacomo Leonelli apre ad un accordo anche locale con i pentastellati. Ma rispetto a Verini si tiene – per valutazione politica e per realismo visto quanto accaduto in questi anni a Palazzo Cesaroni – mezzo passo indietro rispetto al commissario dem.
Perché per Leonelli un accordo locale può arrivare sulla scia di quello nazionale per la formazione del nuovo Governo: “Se si dovesse arrivare ad un governo di legislatura M5S-Pd – dice il consigliere dem – è evidente che dovrà aprirsi un minuto dopo un ragionamento anche in Umbria. Da dove partire? Sicuramente dai contenuti, da punti di programma condivisi”.
Una posizione chiarita presentando un documento in cui sintetizza quanto emerso negli incontri di “MeritiAMOci l’Umbria”, l’iniziativa di ascolto che lo ha visto confrontarsi con amministratori e cittadini nelle varie realtà umbre. Nel documento sintesi di quanto emerso in questi incontri c’è un’attenzione particolare allo sviluppo sostenibile, a politiche green e innovative basate sul concetto di economia circolare. Priorità, sul versante salute e sociale, a politiche di “umanizzazione della razionalizzazione” evitando un “approccio contabile su questioni che riguardano il servizio sanitario regionale” e poi focus su legalità, meritocrazia e lotta alla criminalità di stampo mafioso.
Un documento che è soprattutto un cambio di metodo: prima si ascoltano le esigenze dei cittadini e poi si formulano proposte credibili. Un metodo che Leonelli auspica sia seguito dal suo partito: “Partiamo da un elemento emerso in ogni incontro: viene giustamente chiesto un cambio di approccio al partito, sia internamente che esternamente. Occorre una modalità di dialogo più vicina alle persone e, soprattutto, che sia più in linea con una società che in questi anni è cambiata profondamente . Iscritti e amministratori evidenziano il bisogno di discontinuità, soprattutto nella capacità di interlocuzione, spesso percepita come troppo schiacciata su una cerchia ristretta della società umbra”.
Anche per questo l’allargamento ai civici in vista delle elezioni regionali per Leonelli (che nei giorni scorsi si è espresso a favore della candidatura del presidente di Confcooperative Umbria, Andrea Fora – “può essere un passaggio importante, soprattutto se dovesse essere in grado di offrire un valore aggiunto di cui tutti hanno bisogno. Se ci sono elementi comuni e forze che possano esprimere candidature di ampio respiro, capaci di allargare l’orizzonte tradizionale del Pd ben vengano. Soprattutto in un’ottica di contrasto netto alla volontà della Lega e di Fratelli d’Italia di imporre un’egemonia culturale che noi respingiamo completamente”. Perché è il freno alla destra sovranista il collante principale nel centrosinistra in questa fase. Un alt secco ai partiti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni suffragato anche “da vicende territoriali – ricorda Leonelli – che denotano delle criticità forti a livello amministrativo, basti pensare a quello che accade ogni giorno a Terni, la seconda città dell’Umbria o quanto accaduto al bilancio di Montefalco, Comuni amministrati di fatto dalla Lega”.
Venendo alle questioni di casa Pd, Leonelli evidenzia come “al di là di quello che ha sostenuto qualcuno, il sottoscritto non ha fatto il ‘centravanti’ e le sue scelte in Consiglio regionale durante i difficili mesi appena trascorsi non erano frutto di una volontà di correre per la presidenza, tutt’altro. In queste settimane non ho rilasciato interviste, ho mantenuto volutamente un profilo basso per aiutare un lavoro di ricomposizione e di amalgama del partito con la precisa volontà di costruire un terreno fertile per ripartire”.