di Carlo Ceraso
Anche il Pd umbro ha il suo Statuto. Lo ha votato all’unanimità, poco prima delle 23, il Coordinamento regionale presieduto da Maria Pia Bruscolotti. Tante le novità che cominciano a meglio delineare la strada verso le prossime amministrative e la scelta dei candidati
Primarie libere – Il Pd abbandona l’ipotesi delle Primarie di coalizione e punta tutto sulle Primarie Libere. In pratica aperte a tutti, sulla falsa riga di quanto attuato per quelle del 14 ottobre 2007.
Le modalità – Sarà un regolamento da approvarenelle prossime setiman, a stabilire le modalità di partecipazione di coloro che vorranno ‘sfidare’ l’elettorato. Di certo non ci saranno consultazioni interne. Chiunque potrà partecipare. A patto che sottoscriva il Programma del Pd e, con ogni probabilità, si presenti con un certo numero di firme di sostenitori.
No a Election Day – Il giorno delle Primarie lo stabiliranno le singole segreterie comunali. Una iniezione di fiducia dunque ai coordinamenti locali del piddì che dovranno organizzarsi e indicare la data. E darsi un proprio regolamento. “E’ proprio per questo che nei prossimi giorni nomineremo un Comitato organizzativo” dice al telefonino Dante Andrea Rossi che sta rientrando dal capoluogo insieme a Margherita Lezi, Vilma Fiata e Valia Fedeli Alianti. Diverse le assenze all’appuntamento perugino (per Spoleto mancavano fra gli altri Massimo Brunini e Andrea Orlandi) ma il Coordinamento ha raggiunto ugualmente il numero legale e alla fine lo Statuto è stato approvato.
Il sondaggio – è stata l’ennesima giornata lunga e difficile quella dei dirigenti spoletini. Specie per Rossi che a metà pomeriggio ha illustrato i risultati del reente sondaggio lanciato in città da una società specializzata. Lo ha fatto di fronte ad una ristrettissima cerchia di dirigenti che sono stati invitati a mantenere la massima riservatezza. La stampa così resta con un pugno di mosche in mano. Da quanto trapela sembra confermato il giudizio positivo nei confronti della Giunta di Massimo Brunini (presente alla riunione) che avrebbe un indice di gradimento di gran lunga superiore al 50%. Il sondaggio non avrebbe invece espresso dati significativi in merito alla rosa di nomi proposti quali presunti candidati a sindaco. In pratica non sarebbe emerso con chiarezza un nome forte su cui puntare. “Non chiedetemi nulla – dice Dante Rossi -, posso dire che è stato utile per capire come abbiamo operato in questi anni. Abbiamo fatto anche una analisi comparativa con un sondaggio commissionato dai diesse una decina di anni fa. Il risultato, per certi aspetti, è interessante nel senso che c’è stato un notevole miglioramento per quanto riguarda ad esempio la percezione sulla sicurezza in città e la qualità dei servizi socio sanitari, segno che la squadra ha lavorato bene. Era questo che ci interessava, per il resto ci sono le primarie”. Ha le idee chiare anche sulle scadenze temporali: “io spero di farle presto, il prima possibile. Di sicuro entro la fine dell’anno”.
L’opinione di Veltroni – disco verde dunque per le Primarie che spazzano via ogni illazione che era circolata negli ultimi giorni proprio a seguito del sondaggio. D’altra parte, rispondendo nel corso della recente intervista a “Che tempo che fa”, lo stesso Valter Veltroni aveva detto di “diffidare di quegli uomini politici che vivono con i sondaggi in mano. Bisogna sempre diffidare di quegli uomini politici che fanno le cose che in quel momento il sondaggio giudica più popolari. Se Martin Luther King nel 1963 avesse chiesto con un sondaggio ai cittadini americani se erano d’accordo o no con il suo disegno di una società in cui bianchi e neri si fossero integrati, probabilmente avrebbe perso. La grandezza di un uomo politico sta anche nel fare le cose che non sempre corrispondono ad una risposta immediata”. Musica per le orecchie di Rossi come per quelle di Libori, che negli ultimi giorni si sono riappacificati. Un po’ meno per quelli che da questo sondaggio speravano di ricavare qualcosina in più.