Passerelle ciclopedonali chiuse e in degrado. La storia infinita. Dopo tanti annunci – l’ultimo risalente a febbraio con l’annuncio del via libera al progetto esecutivo per la manutenzione straordinaria (con conclusione dei lavori prevista a inizio aprile) – purtroppo ancora nulla è stato fatto.
A volere risposte su questo ormai “annoso” disservizio, che riguarda di fatto ben 3 passerelle – sui torrenti Regnano (Piosina), Lucestro (Trestina) e Scatorbia (in prossimità del cippo di Venanzio Gabriotti nel quartiere Madonna del Latte) – sono anche i consiglieri Pd Maria Grazia Giorgi e Massimo Minciotti.
Nell’interrogazione presentata dai consiglieri di maggioranza si legge come “la rete slow dei numerosi percorsi ciclopedonali del territorio, riconosciuta e certificata a livello nazionale, sia però minata, oltre che ‘interrotta’, proprio dalla chiusura di questi ponti”. Giorgi e Minciotti, ricordando come nel 2020 siano già stati stanziati circa 200.000 euro per il ripristino di queste strutture chiuse, chiedono dunque alla Giunta “i motivi di tale ritardo nell’esecuzione dei lavori”, oltre a rilanciare anche l’idea di realizzare, in prossimità delle passerelle, attraversamenti alternativi per cavalli attraverso guadi controllati.
“E’ incredibile come a Città di Castello il Pd riesca con abilità ad essere sia partito di maggioranza che di opposizione, portando all’attenzione della giunta interrogazioni su questioni che dovrebbe conoscere fin troppo bene dal momento che quasi sempre è il loro stesso partito ad avere causato il problema” hanno commentato il segretario della Lega tifernate Giorgio Baglioni e il capogruppo in Consiglio comunale Valerio Mancini.
“La problematica delle passerelle ciclopedonali chiuse è stata sollevata dalla Lega più di una volta nella scorsa consiliatura, con rassicurazioni sul fatto che i lavori sarebbero iniziati quanto prima, con tanto di annunci di vecchio e nuovo assessore ai Lavori pubblici, in cui dichiaravano come la somma a bilancio per il ripristino fosse stata stanziata. Oggi apprendiamo con stupore che anche il Pd tifernate si è accorto di tale problematica, dopo anni, presentando un’interrogazione e unendosi al coro delle proteste dei cittadini che giustamente ne chiedono il ripristino da anni. Ci chiediamo dove abbiano vissuto i consiglieri Pd in tutto questo tempo – concludono – e perché sollecitino i loro rappresentanti in giunta solo oggi. Confidiamo che ora si arrivi ad una conclusione di tale problem senza prendersi gioco dei tifernati ancora per altro tempo.”