Sindacati, associazioni di categoria, rappresentanti della scienza. Tutti insieme, per far sentire la propria voce alle istituzioni e dare una svolta alla questione di ‘Vision – Parco della Scienza e delle arti‘, finito in stallo così come la riqualificazione dell’ex Zuccherificio. Il progetto infatti nasce per quell’area, ma una serie di questioni, tra ritardi, ricorsi e nuove contrattazioni bloccò tutto. La questione torna d’attualità con la possibilità di inserirlo nella proposta umbra per il Recovery. Ipotesi sfumata, nonostante fosse tra le opzioni indicate dal Comune di Foligno.
Così ieri l’appello di Mingarelli e di tutti gli altri protagonisti della ‘cordata’: “La presidente Tesei, che in consiglio regionale ha riconosciuto la valenza del progetto, si faccia promotrice di un incontro tra Coop Centro Italia e Comune di Foligno, per sbloccare l’impasse“. Insieme al direttore del Laboratorio di scienze sperimentali anche gli scienziati Tagliagambe, Battiston, Tei e Boncinelli. “La Tesei ha fatto, con le sue parole, una grande apertura – ha proseguito Mingarelli – ma ora servono impegni scritti, affinché non restino solo giaculatorie. Se dovessimo fallire sul Recovery, serve la garanzia che il progetto sia preso in considerazione dalla programmazione europea del prossimo settennato“.
A promuovere l’iniziativa il sindacalista Giovanni Ciani: “Nessun progetto del Recovery può contare sullo stato di avanzamento del Parco della Scienza – ha detto – il fatto è che, dal 27 aprile, il giorno del consiglio regionale, nessuna nuova notizia. Alcune iniziative di ‘sondaggi’ ci dicono che Coop sia disponibile, altri no. Il progetto è di interesse pubblico e dopo 40 anni, per quell’area, serve una svolta. Ora ci sono nuovi finanziamenti e unanimità di intenti del territorio“. Aldo Amoni, presidente Confcommercio, ha rincarato: “Non è campanilismo, il progetto non è di Foligno ma ha una valenza per tutto il Centro Italia”. E poi la notizia: “Il presidente di Coop è disponibile ad andare avanti, ha detto che è sufficiente mettersi seduti ad un tavolo“.
“Il Parco della Scienza è occupazione, turismo, un’iniziativa di grande livello“, ha detto Angelo Scatena (Cgil). Bruno Mancinelli (Cisl) ha sottolineato il rischio “delocalizzazione“: “E’ nato qui e sarebbe assurdo farlo da altre parti“. Questione sul quale Mingarelli è stato categorico: “La proprietà intellettuale del progetto è nostra e resterà a Foligno – ha detto – parlare di area diversa è un errore perché quello è un progetto al servizio del centro storico e delle scuole di Foligno, non può andare troppo lontano da quella zona. E servirà per riqualificare l’area dell’ex zuccherificio. Io ho vissuto l’incapacità della mia generazione di trasformare quel luogo in un’area di promozione. Andare a Sterpete, dove ci sarebbero 52 ettari del Comune, non sarebbe la stessa cosa anche a livello infrastrutturale“.
Simone Mattioli (Confesercenti) ha messo in luce l’importanza del rilancio del turismo e l’unità con cui le associazioni si sono mosse. Moris Fiorelli (Confartigianato) ha puntato l’attenzione sulla grande valenza dell’iniziativa, un valore in sé in quanto impiegherebbe manodopera specializzata.