La denuncia di degrado arriva da via Pietro Aretino, dove insiste l’omonimo parco perugino. Il problema è stato sollevato durante l’incontro di “Perugia: Social City” con i residenti di via Ariosto che si dicono stanchi di una situazione descritta come insostenibile. Nel parco come si evince dalle dichiarazioni dei residenti si sarebbe instaurato una sorta di bivacco abbastanza stabile con fuochi per cucinare (anche a rischio incendi secondo gli abitanti), rumore e musica a tutte le ore e problemi di natura igienica e di sicurezza.
Di seguito la nota dell’associazione
“Dopo ampia e approfondita discussione – spiega Giampiero Tamburi dell’associazione Social city – abbiamo convenuto che la linea da seguire, in occasione della riunione che si terrà con il Sindaco, il 13 prossimo venturo, sul problema, non può che essere quella di chiedere che si provveda alle esigenze della comunità in questione in altro loco, principalmente per due motivi essenziali e fondamentali. In primo luogo perché lo spazio verde in questione presenta, sostanzialmente per come è ubicato, una oggettiva impossibilità di soddisfare, al tempo stesso, le esigenze della comunità che lo usa che, con i propri atteggiamenti reiterati nel tempo da almeno una decina di anni (tra gli altri alte emissioni di rumori e musica protratti dai pomeriggi fino alle prime ore dell’alba per tutte le numerose notti di utilizzo del parco) con i diritti dei residenti in quanto, il medesimo, per come è ubicato e per la sua naturale ristrettezza perimetrale, si trova in una posizione che, risultando a ridosso di alcuni palazzi, favorisce l’assorbimento del pieno inquinamento acustico che è prodotto senza che gli stessi inquilini possano avere la oggettiva possibilità e il modo per poterlo evitare.
La seconda ragione è perché il parco, essendo ridotto dal punto di vista del degrado e dell’incuria all’ennesima potenza, non ha la possibilità strutturale per poter favorire una corretta ricezione, sia dal punto di vista igienico che ambientale, di una così consistente mole di individui che impegnano contemporaneamente nel tempo la struttura, in quanto sprovvisto di impianti igienici adeguati per cui, quando ne hanno la necessità, sono costretti ad espletare i propri bisogni fisiologici a cielo aperto, come sta accadendo fino a questo momento, con tutte le conseguenze possibili ed immaginabili di poca sicurezza, sia come igiene che come inquinamento ambientale. Altro fattore che indica tale impossibilità di utilizzo è che accendono fuochi, per la preparazione del cibo da consumare il loco, rendendo l’ambiente in cui viene svolta tale funzione, molto pericoloso dai possibili incendi che potrebbero causare, costatato anche l’erba secca e gli innumerevoli aghi di pino di cui ne è cosparsa tutta la superficie nonché gli alberi e le siepi posti a ridosso delle fiamme.
Per quanto poi riguarda la sicurezza, pubblica e privata, Perugia: Social City non può fare a meno di denunciare certi aspetti dello stato delle cose rilevate ed estremamente pericolose sia per i soggetti che se ne servono sia per i residenti che le subiscono.
Nella giornata di ieri un residente ci informava che era stata praticata un’apertura sulla rete di recinzione che delimita l’area del parco a fronte della superstrada, molto probabilmente per avere accesso nell’oliveto a confine dove, presumibilmente, avrebbero allestito una tendopoli per il loro ricovero notturno (cosa che immediatamente l’Ufficio Sicurezza Urbana dovrebbe controllare).
Oltre che aver costatato l’effettiva lacerazione della recinzione, ci siamo accordi che, come si vede chiaramente dalle foto allegate, la cancellata di servizio per il monitoraggio e la manutenzione dello stato della terra sopra le galleria della Pallotta (lato nord), la quale dovrebbe, appunto per una normale sicurezza essere sprangata, risulta completamente aperta.
Tale stato di cose favorisce, con l’accesso a tutti possibile, dal punto di vista della sicurezza delle persone e delle cose, un alto rischio di criminalità conseguente al possibile spaccio di droga e transito relativo dei tossicodipendenti ed agli irregolari senza tetto, con tutte le possibili implicazioni in quanto, ne i cittadini residenti ne le autorità preposte sono a conoscenza della possibile frequentazione di soggetti in quello spazio. Tanto è vero che nei giorni scorsi è stato forzato l’ingresso della “Bocciofila Pallotta 2000” ubicata all’interno del parco senza però che siano riusciti effettivamente ad entrare. Auspichiamo che immediatamente le Forze dell’Ordine, i Vigili Urbani e quanti altri preposti allo scopo, si attivino per riportare lo stato sopra descritto nella maniera originariamente assegnata”.