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Parcheggio posterna, c’è la sospensiva / Il comune, per ora, respira

Arriva una buona notizia per il comune di Spoleto. Il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso degli avvocati Antonio Bartolini e Aristide Pollice e concesso la sospensiva sulla sentenza del Tar a proposito del parcheggio Posterna, cuore del primo stralcio della mobilità alternativa. Una sentenza, quella del Tribunale Amministrativo Regionale, che aveva dichiarato illegittimo il megaparcheggio di superficie perché costruito su un’area non di proprietà comunale, mettendo di fatto a repentaglio l’entrata in funzione del percorso meccanizzato sotterraneo.

“Pregiudizio irreparabile” – Nella camera di consiglio del 29 luglio fa i giudici Goffredo Zaccardi, Nicola Russo, Sandro Aureli, Raffaele Potenza e Umberto Realfonzo hanno “rilevata sussistenza, nelle more della definizione dell’appello nel merito, di un pregiudizio grave ed irreparabile a carico della posizione azionata dal Comune appellante”. Abbastanza per sospendere l’esecutività della sentenza impugnata.

Finalmente il ‘primo stralcio’ – Oltre a poter “respirare” un po’, almeno fino alla data dell’udienza – non ancora calendarizzata – in cui si discuterà nel merito la vicenda, l’amministrazione comunale potrebbe finalmente inaugurare il primo stralcio della mobilità alternativa. Quello più strategico, che dal parcheggio di via Posterna porterà, attraverso un lungo tapis roulant, ad incontrare ascensori di uscita in superficie posizionati in vari punti del centro storico, tra cui il Teatro Nuovo, palazzo Leoncilli, via Saffi, piazza Campello. I lavori, già a buon punto quando la stampa venne invitata per un sopralluogo lungo il percorso, sarebbero ormai in via di ultimazione.

Risarcimento in vista? – Resta comunque da capire come la vicenda si concluderà una volta per tutte dal punto di vista legale. Tutto ruota intorno agli accordi che il comune prese nel 2000 con la Findem, società proprietaria dell’area, e che secondo quest’ultima non sarebbero mai stati perfezionati. La richiesta di sanatoria inviata dalla società all’amministrazione non era stata presa in considerazione da quest’ultima, innescando la miccia della battaglia legale. Non sarebbe escluso che il comune, per uscire definitivamente da una situazione quanto mai scomoda, decida di risarcire la Findem. Con quale cifra è ancora tutto da scoprire.

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