Valorizzare la Valnerina e riscoprire il borgo di Papigno come porta della valle del Nera, come parte di un progetto più ampio iniziato con la scoperta nel disegno di Leonardo da Vinci della Cascata delle Marmore. Si inserisce in questo percorso, che sui passi di San Francesco, Dante Alighieri e Leonardo parte dalla zona di Terni per arrivare a Scheggino, cuore della Valnerina, la mostra “Scorci di Papigno” di Maurizio Folletti, che sarà inaugurata domani alle ore 18 a Villa Graziani nell’ambito delle Giornate del Fai.
Com’era Papigno ai tempi del passaggio di Leonardo, nel XV secolo? E’ quello che Folletti, con i suoi disegni, vuole ricostruire. “Riscoprire a Papigno i paesaggi disegnati da Leonardo da Vinci il 5 agosto del 1473 – spiega Luca Tomio – ha significato misurarsi con un territorio sfigurato da un progresso sui cui deragliamenti Leonardo aveva già messo in guardia; e se i viaggiatori europei del XVIII – XIX secolo definivano questi scorci un paradiso terrestre, a noi contemporanei non resta che correggere le aberrazioni della storia ristabilendo, prima ancora che l’equilibrio artistico, innanzitutto quello ecologico. Ripartenza che avviene nel contesto delle Giornate del Fai con un doppio evento emblematico: l’esposizione degli scorci di Papigno realizzati da Maurizio Folletti, artista ternano che rinnova i percorsi del vedutismo, presso quella Villa Graziani già meta privilegiata del Grand Tour”. Villa che, spiega lo storico d’arte, durante le ricerche compiute su Leonardo si è scoperto essere in fase di costruzione già nel corso del 1500 per impulso della nobile famiglia dei Castelli. “E i cui fasti oggi – evidenzia Luca Tomio – vengono rinnovati dalla famiglia Luzzi con una nobiltà che non è più solo blasone ma d’animo e di amore per il proprio luogo natìo e per la cultura.
A Scheggino, infatti, è in arrivo una mostra con “effetti speciali” che vuole celebrare il paesaggio della valle del Nera tutta, dal territorio ternano a quello perugino. Protagonisti assoluti saranno la natura e quell’ambiente incontaminato che ancora oggi, dopo secoli, attirano migliaia di persone. Non a caso l’esposizione vedrà tra gli scenari il meraviglioso parco di Valcasana. Ed è solo uno dei luoghi su cui Luca Tomio sta concentrando la sua attenzione. Riscoprire il territorio della Valnerina, con attenzione anche all’area tra Ferentillo e Spoleto, è ciò a cui si sta dedicando, alla ricerca di tracce nascoste di storia, arte e cultura.
Intanto, però, è ora il momento di riscoprire Papigno, grazie alle Giornate del Fai ed agli appuntamenti in programma per sabato e domenica. Passaggi di truppe, terremoti, mutamenti proprietari hanno segnato la storia di questo borgo. Ultimo rivolgimento la grande avventura dell’industria, che ha contribuito a soffocare la meraviglia di villa Castelli e del suo grande parco, dimora estiva di regnanti e dell’elite viaggiatrice del Grand Tour. Chiusa l’avventura industriale oggi il borgo di Papigno rivendica la sua dignità storica ed artistica e merita un esame accurato che consenta di rivedere con altro sguardo il suo tessuto storico. Ulteriori stimoli giungono dalla grande scoperta del 2016, la veduta leonardesca, interpretazione del contesto papignese e della cascata secondo l’ottica del grande maestro.
Ad accompagnare i visitatori in questo percorso – dopo il vernissage della mostra in programma domani pomeriggio – saranno le visite guidate degli aspiranti ciceroni (studenti della scuola secondaria di I grado “P Manassei”, I.C. “G. Oberdan”, Liceo “F. Angeloni”) ma non solo. Sabato alle ore 18 e domenica alle ore 11 sarà Luca Tomio a guidare i presenti attraverso la storia con gli incontri dal titolo “Leonardo da Vinci a Papigno nell’agosto del 1473, a cui seguirà òìillustrazione dei luoghi Leonardiani da Villa Graziani – Luzzi. Sabato e domenica, ore 16 -18, inoltre, testimonianze della storia e della vita del borgo con Simonetta Neri, Andreina Cresta, Maria Cristina Garofalo. Oltre alla mostra di grafiche di Maurizio Folletti è prevista anche la proiezione continuativa del film “I plenaristi nella valle del Nera. La valle incantata” di Franco Passalacqua.