Panetto&Petrelli, confermato il supermercato | Investono Monini e Alberetti | Monini "Restituisco le deleghe" - Tuttoggi.info

Panetto&Petrelli, confermato il supermercato | Investono Monini e Alberetti | Monini “Restituisco le deleghe”

Carlo Vantaggioli

Panetto&Petrelli, confermato il supermercato | Investono Monini e Alberetti | Monini “Restituisco le deleghe”

Demolizione del vecchio stabile per il 90% | Sorpresa Piano Attuativo, consentirebbe a vecchio proprietario P&P di costruire edilizia residenziale per altezze fino a 12 mt
Mar, 31/10/2017 - 21:42

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La vera sorpresa sul destino futuro della ex-Panetto&Petrelli è laddove nessuno se lo aspetta, fuori dalla dialettica sui buoni propositi o sull’opportunità o meno di una destinazione dell’area che sin da subito era apparsa scontata o potenzialmente  di scarso  interesse economico per la città, e si chiama Piano Attuativo. Ma andiamo con ordine.

Confermato dunque l’arrivo di un supermercato di quelli di piccolo cabotaggio, quelli che nelle città appena  più popolose della nostra, ormai vengono considerati come spazi commerciali di quartiere con metratura compresa (secondo legge regionale) tra 900 e 1500 metri quadrati. L’ennesimo, tra gli altri presenti, sulla cui strategica necessità queste colonne hanno aperto un dibattito sin da subito. Nulla a che vedere, sia chiaro, con la legittimità dell’imprenditore di fare ciò che la legge gli consente.


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Nella odierna conferenza stampa della Collerisana Srl, alla presenza degli imprenditori Fabio Alberetti, Zefferino Monini e del Geometra Massimiliano Galli si “scoprono” le carte che copiosamente venivano sussurrate in ogni dove e che Tuttoggi.info aveva anticipato senza troppi clamori mediatici, cercando però di mettere in campo un ragionamento serio sul destino di una simile importante area a ridosso del centro storico.


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Ciò che si era ipotizzato in principio, assume ora la dimensione chiara di un intervento consistente di ristrutturazione dell’ex-poligrafico che verrà demolito per quasi il 90% della struttura, con l’esclusione della facciata storica prospiciente Viale Martiri della Resistenza che rimarrà così per sempre legata alla vecchia storia dell’azienda spoletina di inizio ‘900.

L’elemento più evidente dell’operazione di ristrutturazione sarà l’abbattimento della torre della Portineria che verrà riportata alle altezze del restante complesso industriale, cambiando così per sempre lo skyline che da 100 anni caratterizza l’ingresso sul Viale Martiri della Resistenza in direzione di Piazza Garibaldi.

L’operazione, ora confermata in dettaglio, è assolutamente legittima, fino a prova contraria, da un punto di vista del vigente piano regolatore, seppure come specifica Fabio Alberetti “nulla è stato ancora presentato in comune”.

“Sentivamo però il bisogno di chiarire la nostra posizione, perchè da più parti si è parlato di speculazione – prosegue lucidamente Alberetti – ma noi non siamo speculatori. Siamo solo degli imprenditori che cercano occasioni di lavoro specialmente in questo periodo storico economico che ci ha messo letteralmente a terra. Qualcuno ci ha chiesto se e come era possibile investire a Spoleto e noi che non siamo sprovveduti abbiamo incaricato il Geom. Galli di fare tutte le verifiche normative e tecniche. Ovvio che se non possiamo fare quello che ci siamo prefissi, faremo altro, ma parlare di speculazione no. Semmai è una occasione di lavoro per la mia impresa e le 11 famiglie dei lavoratori che stanno con me ed anche per l’indotto delle imprese spoletine che ruotano intorno alla mia impresa.”

Ma l’attenzione odierna si concentra su Zefferino Monini, imprenditore oleario, ma sopratutto Consigliere comunale di Rinnovamento, con delega allo sviluppo economico, tirato per la giacca da tutte le parti e da più giorni proprio per questa sua partecipazione all’avventura imprenditoriale della Collerisana Srl.

Monini, tramite la holding di famiglia, ha acquisito solo recentemente la maggioranza della società e si appresta ad essere uno degli artefici con Alberetti della nuova vita commerciale dell’area dell’ex-poligrafico e lo fa spiegando alla stampa in dettaglio come si è giunti ad una simile decisione.

“Sono stato chiamato da Luciano Alberetti, il papà di Fabio, uno che se è necessario si ‘sporca le mani’ come gli imprenditori seri e che ho avuto modo di apprezzare per altri lavori che ha fatto per la mia famiglia. Alberetti mi ha illustrato il progetto chiarendomi sin da subito che prima di me c’era un altro imprenditore che aveva dovuto rinunciare all’improvviso per motivi di salute, lasciando così l’impresa spoletina in difficoltà. Una volta spiegato l’intervento mi ha colpito molto il fatto che invece di sfruttare tutte le cubature possibili in quell’area, in realtà si andava ad occupare si e no il 40% di ciò che è disponibile. Inoltre osservando un pre-rendering del nuovo immobile ho notato un area verde. Ho fatto notare che li ci sono delle piante ed ho preteso che rimanessero almeno 3-4 piante altrimenti non avrei partecipato”.

E’ bene dire che sulla visione progettuale di Zefferino Monini ci sono considerazioni tecniche da fare che ne attenuano un pò la visione “bucolica” ma che verranno spiegate meglio in seguito proprio dal Geometra Galli. “Mi è sembrato opportuno dare una mano ad una persona che stimo – prosegue Monini – ho chiesto di visionare il contratto tra l’impresa e i committenti che ho poi mandato ad un professionista di Roma al quale di solito mi appoggio e che è lo stesso professionista che mi fece partecipare con Gepafin, altri imprenditori ed un pool di banche al primo salvataggio dell’azienda P&P nel ’94, un amico dell’ex sindaco Sandro Laureti”. Si tratta dell’Avvocato Roberto Battista, protagonista nella gestione della prima grande crisi (la  societaria) del poligrafico nel 1990, legale personale di una delle due famiglie dei fondatori storici, quella di Gaetano Petrelli.

Il dettaglio può apparire insignificante, ma sarà proprio da questo che arriverà la sorpresa di cui avevamo parlato all’inizio, quella che potrebbe far passare in secondo piano l’arrivo del supermercato. “Nonostante l’avvocato mi ha rappresentato qualche difficoltà tecnica nel contratto – conclude Monini – io ho deciso di stare con questi imprenditori i quali peraltro mi hanno avvertito di qualche seccatura possibile, ma io li stimo li conosco ed ho deciso così”.

Va dato atto a Zefferino Monini, che dopo gli innumerevoli “venticelli” soffiati qua e la, sopratutto sulla sua “strana” posizione di imprenditore nell’affare P&P e di uomo politico nel governo cittadino con delega proprio allo sviluppo economico, l’imprenditore oleario non ha avuto indecisioni nel mettere la faccia e le sue dichiarazioni a difesa delle sue scelte nella odierna conferenza stampa. “Per questo motivo da domani, per non creare un presupposto che può essere conflittuale, mi dimetto. Rimarrò però capogruppo in consiglio comunale di Rinnovamento”.

Su cosa questo gesto, in rapporto alla vicenda P&P, possa significare politicamente per la Giunta Cardarelli ci sarà tempo per una analisi compiuta e puntuale. Certamente le prime indiscrezioni di stampa sul destino dell’area hanno messo allo scoperto una situazione che per qualche motivo ha creato più di un imbarazzo (vedi il botta e risposta tra la Confcommercio del presidente Tommaso Barbanera e l’assessore Antonio Cappelletti).



Fabio Alberetti aggiunge in appendice alle dichiarazioni di Monini, “I nostri committenti ci hanno fatto sapere comunque che questa attività ha in previsione la creazione di una ventina di posti di lavoro e questo è bene che la città lo sappia ed è bene valutare. E voglio ribadire che se questo progetto non si può fare ovviamente noi non la faremo e ci sarà sicuramente qualcuno che ci spiegherà il perchè”. Aggiunge Monini, “Se ci dovesse essere un vincolo per cui il progetto non può andare avanti noi siamo stati chiari con il committente, il contratto si straccia, non ha più validità e si chiude lì”.

Su tutto l’aspetto tecnico del progetto interviene poi il Geom. Massimiliano Galli che risulterà prezioso, nella sua chiarezza, per capire i contorni burocratici in cui si muove la ristrutturazione dell’area ex- P&P.

“L’intera area – spiega Galli – è sottoposta a Piano Attuativo, ovvero all’interno di un determinato comparto va normato ciò che si vuole realizzare ma seguendo le norme -madri. L’ex-P&P è dunque un area edificabile, un area residenziale in cui è consentito anche lo sviluppo direzionale, commerciale e tutte le destinazioni d’uso che la Legge Regionale n° 1 ha stabilito. Al momento il progetto è pressochè ultimato e presenteremo a breve-una settimana, 10 gg-il Piano Attuativo che naturalmente tiene conto anche della viabilità della zona. Questo aspetto non era di nostra competenza ma ci siamo resi disponibili a risolvere eventuali problematicità ed abbiamo già 2-3 soluzioni su cui aspettiamo l’ok. Verrà creata una terza corsia di accumulo centrale e a destra e sinistra rimarranno le corsie di scorrimento, questo per consentire la svolta in ingresso sia alla parte commerciale che ad un vicino edificio di altra proprietà, anche questo compreso nel Piano Attuativo.”

È a questo punto che la cosa si fa interessante, perchè l’edificio in questione è l’ex palazzina direzionale della P&P, attualmente residenza degli eredi di uno dei fondatori, Gaetano Petrelli. Chiediamo così a Galli se l’edificio citato faccia parte dell’acquisizione fatta dalla Collerisana srl e il Geometra ci risponde di no. Chiediamo allora al tecnico se sarà parte del giardino antistante la palazzina privata ad essere utilizzato per le necessità della nuova viabilità, e la risposta, anche questa molto interessante, è la seguente “Abbiamo la necessità di accedere alla nostra struttura e all’edificio a fianco, ci sono opere di confine in comune e il proprietario della palazzina ha una sua idea su cosa fare dell’area”. Galli poi spiega che per realizzare la corsia di accumulo sarà necessario arretrare di un metro circa il confine indietro rispetto all’attuale situazione della proprietà. Quindi sparirà il muro di recinzione mentre rimarrà l’alberatura secondo un preciso piano di tagli e mantenimenti perchè una parte di queste piante, spiega Galli “non sono vincolate”. Alla fine insomma rimarranno 5 alberature importanti che saranno vicine al nuovo marciapiede, come richiesto tassativamente da Monini.

Tutti entusiasti poi per il mantenimento della facciata storica dell’ex-poligrafico, committenti e investitori che vedono in questo intervento il segno di una novità. Il passo successivo alla presentazione e all’approvazione del Piano Attuativo  sarà poi la richiesta del permesso a costruire, “per la parte che compete a noi, mentre per l’altra area privata sarà compito dei proprietari decidere cosa fare. Il Piano Attuativo dura 10 anni e ognuna delle due parti proprietarie può realizzare quanto autorizzato anche con firme disgiunte, senza altri legami”,  specifica il “prezioso” Galli il quale aggiunge poi un dettaglio illuminante, “Non sono autorizzato a dire nello specifico cosa intende fare il secondo proprietario sul suo terreno, ma l’idea è di costruire del residenziale in aumento a quello che attualmente c’è in essere. Ma tutto questo non riguarda la Collerisana srl”.

Quasi un colpo di scena finale, dopo tanto chiacchierare di possibili speculazioni sull’area. Chiediamo ancora, fino a quanto si può sviluppare in termini di altezze l’intervento privato e Galli ci risponde “Quella è una zona B0 ed è previsto che ci si possa alzare fino al limite massimo delle strutture esistenti. Poichè la torre della portineria è attualmente 12,04 metri, questo è il limite con cui si potrà costruire nell’altra area privata. Noi rimarremo però più bassi della facciata (attuali 9,35 metri) invece: ci fermeremo a circa 7,60 metri”. Olè!

Per la Collerisana srl alla fine  si tratta di un intervento possibile di 4.850 mq di Suc (superficie utile coperta) che invece verranno ridotti a 1800-1900 mq. Tutta l’area residuale verrà adibita a parcheggio per circa 105 posti, area verde e corsie. Non ci saranno strutture interrate ma tutto rimarrà in superficie. Ovviamente la superficie commerciale di vendita deve essere inferiore a 1500 mq, secondo i dettami della Legge regionale sul commercio, e per la nuova struttura sarà specificamente intorno a 1200 mq circa.

Area ed immobile sono stati acquistati all’asta per un milione e 292 mila euro. E’ in corso il perfezionamento dell’acquisizione, ma del resto la precisione del Geometra Galli sui dettagli tecnici spiega chiaramente che il progetto era fortemente voluto e quindi non ci sono dubbi sul suo buon fine.

Il tutto dovrebbe partire intorno ad aprile del 2018 e sono in programma 12 mesi di lavori con l’intento di fare presto e aprire ai primi mesi del 2019. Unico vincolo, sottoposto alla Sovrintendenza, è quello paesaggistico anche se la committenza, spiega Galli, ha derogato molto al proprio stile costruttivo, iniziando infatti dal mantenimento della facciata storica.

A lasciarsi l’ultimo colpo in canna è però Zefferino Monini che riprendendo la polemica innescatasi tra Confcommercio, nella persona del presidente del Mandamento di Spoleto, Tommaso Barbanera e l’Assessore Cappelletti sull’utilità o meno di un nuovo supermercato a Spoleto, all’indomani delle indiscrezioni pubblicate da Tuttoggi.info, aggiunge “Pensare che un supermercato così possa dare fastidio alle attività commerciali nel centro di Spoleto, è come essere fuori strada. Prima di tutto le vendite, in centro storico, se ce ne sono e vogliono essere incrementate, si devono indirizzare ai turisti, perchè lo spoletino che vuole comprare qualcosa per casa normalmente quando va al supermercato, come succede in tutto il mondo, si reca in quei posti perchè fa una spesa che è di natura generalista, ovvero trova di tutto. Ciò che ovviamente in centro non trova. Certamente il turista che viene a Spoleto non va invece al supermercato, ma vuole comprare qualcosa di tipico. L’unico vero impegno che deve avere una amministrazione dunque è promuovere il turismo. Barbanera perchè non ha detto niente quando è stato aperto il Todis? Anche quello è un supermercato accanto ad una struttura analoga esistente. Strillare è facile ragionare è più difficile”.

Siamo pronti a scommettere che da domani la polemica, come sempre accade, sarà indirizzata su soggetti e temi che sposteranno l’attenzione da quelle invece che sono state le vere sorprese della conferenza stampa.

E ancor più sarà interessante seguire la tempistica del progetto,  proprio mentre in Regione si affronta in queste ore un tema di primaria importanza come il Testo Unico del Commercio, dove i capisaldi principali in discussione, guarda caso, sono proprio quelli di gran moda a Spoleto.


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Riproduzione riservata

Foto:Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)

(modificato h 00,10 del 1 novembre)

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