Oltre agli splendidi spazi della Pinacoteca comunale anche le sale di Palazzo Bufalini, a Città di Castello, – in attesa di approvare un regolamento per la gestione del loro utilizzo – potranno presto divenire una suggestiva location per celebrare matrimoni.
L’annuncio è arrivato direttamente dal sindaco tifernate Luca Secondi in Consiglio comunale, rispondendo al capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani. Il consigliere di opposizione aveva interrogato il primo cittadino sullo stato di agibilità del Palazzo, dopo la mancata cena di fine anno del Circolo degli Illuminati, “non tenutasi – ha detto – per l’assenza di collaudi e dell’impianto di riscaldamento, mentre gli stessi spazi erano stati utilizzati a novembre per il Salone del Tartufo Bianco”.
Nel ricordare come Palazzo Bufalini, negli anni, sia stato oggetto di lavori per eliminazione barriere architettoniche, adeguamento alla normativa antincendi e rifunzionalizzazione impianti come la centrale termica, il sindaco ha spiegato che “proprio l’impianto di riscaldamento sarà al vaglio dei Vigili del Fuoco non appena avremo presentato la SCIA antincendio, il cui parere favorevole sarà fondamentale per ottenere il Certificato prevenzione incendi (CPI) e quindi l’agibilità funzionale dell’immobile, da cui discende anche la possibilità di utilizzare le sale di rappresentanza, con tanto di indicazione del numero di persone che potranno essere presenti contemporaneamente”.
Il primo cittadino ha chiarito che in assenza del Certificato prevenzione incendi, “l’utilizzo che è stato fatto in alcune occasioni degli spazi di Palazzo Bufalini è avvenuto con l’assunzione da parte dei soggetti richiedenti di una responsabilità totale per la gestione degli eventi. Come stabilisce la normativa, in caso di mancanza del CPI, la struttura interessata può infatti operare in deroga, con l’adozione delle misure necessarie che devono essere interamente gestite e assolte dal richiedente”.
Nell’ultimo periodo – come riferito da Secondi – diversi soggetti hanno richiesto le sale: alcuni si sono presi in carico l’onere di tutti gli adempimenti e responsabilità connesse, altri, vista l’intensità degli oneri a loro carico, hanno invece deciso di non utilizzarle. “Ci troviamo in una fase transitoria in attesa del CPI – ha rimarcato il sindaco – Con la certificazione in mano il Comune definirà un regolamento per la gestione delle sale, che verrà approvato dal Consiglio comunale e che, necessariamente, avrà un carattere oneroso, in considerazione del fatto che l’utilizzo delle stesse si può prestare a diverse esigenze”.
La Sala degli Specchi (nella foto), in particolare, potrebbe essere concessa per la celebrazione dei matrimoni, entrando nel circuito dei luoghi pubblici che già ora il Comune mette a disposizione a fronte della corresponsione di un contributo economico.