Terni

Palazzo Bazzani, avviato il progetto di recupero del patrimonio culturale

Recuperare e mettere a sistema il patrimonio culturale di Palazzo Bazzani per contribuire alla promozione della cultura sul territorio: è questo l’obiettivo del programma avviato dalla Provincia di Terni.

L’iniziativa è nata sotto l’impulso della presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza, che ha delegato il consigliere Sergio Armillei al monitoraggio delle opere conservate a Palazzo Bazzani. Il tutto per non disperdere le opere d’arte che nel corso degli anni sono state prodotte da numerosi artisti in virtù delle iniziative dell’Amministrazione e del ruolo di propulsore culturale dell’Ente.

Armillei: “Il patrimonio della Provincia è di grande valore”

“Il patrimonio della Provincia – spiega Armillei – è vasto e di grande valore. Rappresenta una testimonianza di notevole interesse del genius locale, che ha prodotto anche eccellenze in grado di travalicare gli ambiti provinciali e regionali con esempi di grandi artisti conosciuti in Italia e all’estero”. Aurelio De Felice, Ilario Ciaurro, Felice Fatati, Corrado Spaziani, Luciano Crisostomi, Bruno Toscano, Otello Fabbri, Livio Orazio Valentini e Agapito Miniucchi sono solo alcuni.

La digitalizzazione dell’archivio e dell’inventario dei beni artistici: il primo step

Sergio Armillei, inoltre, ha annunciato un’importante novità già realizzata dalla Provincia. Si tratta della digitalizzazione dell’archivio e dell’inventario dei beni artistici e culturali conservati a Palazzo Bazzani. “Il progetto – spiega il consigliere – procederà per step, di cui la digitalizzazione rappresenta il primo passo. In un secondo momento provvederemo a sistematizzare tutte le opere d’arte, quindi a renderle fruibili al pubblico con una formula che lascerà spazio all’intercambiabilità, con attività e iniziative continue di livello nazionale nel mondo delle arti; da quelle tradizionali a quelle più moderne, fino al vasto settore della multimedialità.

Verso la riscoperta di grandi artisti

“L’obiettivo – conclude – è quello di allestire nuovi spazi espositivi, senza sovrapporli a quelli già esistenti. In questo modo si potrà contribuire alla riscoperta del valore culturale, storico e sociale di grandi artisti che hanno segnato epoche per la città e il territorio, e creare contenitori per dare spazio e opportunità ai nuovi artisti”.