Spoleto

Palatenda, sindaco “Croce Rossa non ha più i soldi” | Che fine hanno fatto i 4 milioni per l’Umbria?

La Croce Rossa non avrebbe più i fondi necessari a riqualificare il Palatenda di Spoleto. E’ quanto rivela il sindaco Umberto De Augustinis in una nota, nonostante dalla Cri al momento non siano mai arrivate comunicazioni in tal senso. Salta quindi il progetto che era stato reso noto giugno 2017, con la firma di un protocollo d’intesa in Regione, e confermato anche dicembre dell’anno scorso? E la stessa sorte spetta agli altri progetti di Croce Rossa nelle zone del Centro Italia colpite dal sisma, compreso il palazzetto dello sport da realizzare a Norcia oppure no? E se questo è vero, che fine hanno fatto i 4 milioni destinati all’Umbria (ed in particolare al Palatenda di Spoleto ed al palazzetto del tennis di Norcia) degli oltre 20 milioni di euro arrivati alla Cri attraverso il numero verde istituito dopo il terremoto?


Croce Rossa, regime i 20 milioni dal numero verde


Sindaco De Augustinis “Ipotesi di utilizzo inattuabile e soldi disponibili solo in parte”

I progetti della Croce Rossa per il centro Italia

Arriva quindi come un fulmine a ciel sereno la nota del sindaco Umberto De Augustinis sul Palatenda, dopo l’interrogazione presentata nei giorni scorsi da Spoleto Popolare ed Alleanza Civica. Perché se è vero che una parte dei sostenitori dell’attuale primo cittadino ha sempre sollevato dubbi sul progetto presentato in pompa magna nelle fasi post terremoto del 2016 e che era stato seguito in prima persona dal compianto sindaco Fabrizio Cardarelli, finora non era mai emersa alcuna intenzione da parte della Cri di tirarsi indietro, né mai dubbi sulla fattibilità del progetto. Il protocollo di intesa prevedeva, come ricorda il Comune, l’uso della struttura non solo come impianto sportivo, ma anche quale presidio socio-sanitario della Croce Rossa e luogo di ricovero temporaneo in caso di emergenza.

Proprio per dare concretezza al progetto, nel giugno scorso la Giunta uscente guidata da Maria Elena Bececco ed il consiglio comunale avevano approvato una variazione di bilancio per consentire il riscatto del leasing esistente sul Palatenda di via Pasquale Laureti, la struttura nata – e cresciuta – tra le polemiche e voluta dalla seconda Giunta Brunini (a partire dal 2008). Condizione essenziale perché la Croce Rossa intervenisse sul palazzetto dello sport, in primis con la tanto agognata seconda copertura, era infatti che il Comune acquisisse la struttura, chiudendo il contratto di locazione finanziaria in essere. Questo, però, non è ancora accaduto, con l’attuale amministrazione comunale  che ha voluto vederci chiaro sul progetto. Ed ora interviene ufficialmente, a poche ore dall’inaugurazione della nuova sede della Croce Rossa Spoleto (in programma domani mattina in via Mattarella, nella zona di San Nicolò) che vedrà la presenza del presidente nazionale dell’associazione.

“Il Palatenda – evidenzia il sindaco Umberto De Augustinis – attraversa una situazione di stasi perché, come denunciato anche da qualche organo di stampa, è stato realizzato in modo non rispondente a quanto auspicato o progettato e l’ipotesi di utilizzo e destinazione d’uso avanzata nell’ultimo anno si è rivelata nei fatti inattuabile”. “Quell’accordo – dice il primo cittadino – si basava sulla disponibilità della stessa Croce Rossa Italiana ad effettuare un investimento di circa 900.000 euro per la riqualificazione e rifunzionalizzazione del Palatenda, risorse che non risulterebbero più nella disponibilità della CRI, se non in minima parte”.

Giallo su un “appunto” interno del Comune

“Ci troviamo, quindi, – prosegue – nell’oggettiva impossibilità a proseguire nel percorso tracciato dalla passata amministrazione. Non solo. Nel cercare di comprendere le vicende relative al Palatenda, abbiamo riscontrato che già lo scorso anno esistevano elementi di assoluta incertezza circa la reale praticabilità dell’investimento, fatto questo che non avrebbe mai potuto consentire la realizzazione dei lavori necessari. Questo si evince da un appunto interno del Comune, redatto in data 16 giugno 2017, cioè solo tre giorni dopo la firma del protocollo di intesa, tra il Presidente della CRI Francesco Rocca e il Sindaco di Spoleto pro tempore, materiale informativo che era a totale disposizione della passata Amministrazione”. Un “appunto” che, secondo quanto trapela, sarebbe un foglio scritto su carta intestata del Comune, ma non recherebbe alcuna firma, nel quale si sarebbe evidenziato che in realtà non ci sarebbero stati i soldi necessari all’intervento. Nessuno della vecchia amministrazione comunale ne saprebbe nulla però.  Possibile che nessuno in sei mesi abbia aperto quel dossier e si sia accorto di quel foglio? L’ex vice sindaco Bececco a Tuttoggi.info spiega che “di quella pratica abbiamo visto tutti gli atti scritti e protocollati, le relazioni, il computo metrico e quant’altro ma non sappiamo cosa sia quello a cui si riferisce il sindaco e ci chiediamo anche che validità abbia un ‘appunto’“.

Per il Palatenda futuro incerto

Al di là del giallo sull’appunto (comunque datato prima di numerosi altri atti ufficiali ed interlocuzioni tra i Comuni e la Croce Rossa), il sindaco De Augustinis evidenzia anche la difficoltà nel prendere scelte oggi per quella struttura. Che da sempre è stata un peso per le Giunte che l’hanno ereditata (Benedetti prima e Cardarelli poi).

Ci chiediamo, ovviamente, come mai questo aspetto non sia stato analizzato compiutamente prima della firma del protocollo o, quantomeno, nei mesi immediatamente successivi, ma di fatto oggi l’amministrazione comunale si trova in una situazione indubbiamente non semplice. Da una parte il Comune di Spoleto, quindi l’intera collettività, dovrebbe continuare a pagare il leasing fino al 2029, in virtù del contratto di locazione finanziaria immobiliare in costruendo stipulato nel 2011, dall’altra la città continua ad avere una struttura non pienamente utilizzabile. Ad oggi sono stati pagati € 501.353,54 e risultano ancora da pagare € 735.236,18. Inoltre, l’eventuale riscatto della proprietà costerebbe € 701.744,22, con un conto finale per il Comune pari a € 1.236.589,92. Stiamo valutando i passi da compiere per risolvere la complicata problematica – ha concluso il Sindaco de Augustinis – ma, ribadisco, siamo di fronte ad una pratica molto difficile, che ha avuto una genesi infelice e degli sviluppi non certo fortunati”.

Spoleto Popolare e Alleanza Civica “Si sposta su qualcun altro scelte politiche?”

Non tarda però ad arrivare l’intervento in merito dei gruppi di opposizione Spoleto Popolare ed Alleanza Civica, composti da diversi rappresentanti della passata amministrazione comunale. Di seguito la nota:

“C’è sicuramente qualcosa che non va nell’approccio che l’attuale Amministrazione ha con le procedure e con il profilo istituzionale che deve avere un ente quando comunica con l’esterno. Altro non si può pensare leggendo il comunicato sul Palatenda. Nelle azioni che intraprende un ente esistono atti formali che in questo caso sono costituiti tra l’altro, dalla stipula di un protocollo di intesa tra Comune e Croce Rossa Italiana. Il sindaco riesce a mettere in discussione questi atti sulla base “di un appunto interno del Comune” successivo alla firma del protocollo e comunque precedente a tutti gli altri atti posti in essere dalla precedente Amministrazione e dalla Croce Rossa ed indicati nella nostra interrogazione. Ma ci domandiamo che cos’è un “appunto”? Siamo purtroppo oramai abituati a mezzi annunci, a cose dette e non dette, da parte del Sindaco. Esiste una profonda differenza tra comunicato ufficiale ed intervista, tra un atto formale ed un appunto.

Ciò che appare più grave è l’uso del condizionale in un comunicato ufficiale riguardo all’esistenza dei finanziamenti della Croce Rossa Italiana, affermazione che, inutile dirlo, deve anch’essa essere supportata da atti formali, considerata l’esistenza di un accordo scritto. L’affermazione pone poi in complessivo discredito la stessa CRI che sta pubblicizzando sul suo sito istituzionale l’intervento al Palatenda di Spoleto con contestuale richiesta di raccolta fondi.  Dobbiamo quindi ritenere, secondo le parole del Sindaco, che la Croce Rossa, un ente che agisce sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, si sia in precedenza impegnata senza nessuna serietà di intenti e oggi stia continuando a pubblicizzare un intervento che in realtà non ha assolutamente in animo di realizzare. Questa è la sintesi! Crediamo invece che, al di là delle posizioni di parte di maggioranza e minoranza, vi siano alcune questioni dove la Città dovrebbe marciare unita per non compromettere l’interesse generale, come sicuramente è quello di giungere ad una utilizzazione del Palatenda sia come struttura sportiva sia come centro di accoglienza in situazioni di emergenza.

Se poi l’interesse principale fosse quello di recedere da un progetto anziché tentare in tutti i modi di portarlo a termine, bene, lo dica, senza che ancora una volta si sposti su qualcun altro ed in maniera, questa sì non chiara, la responsabilità di scelte politiche. La verità ci appare purtroppo un’altra ed è che se si mettono in fila tutti i progetti messi in essere dalla precedente amministrazione appare evidente un’iperattività di quella attuale nel cercare di distruggerli tutti, essendo questo evidentemente l’interesse prevalente”.