L’ospedale di Terni sotto la lente del Comune di Terni.
Il Consiglio comunale chiede a gran voce (ma con fibrillazioni della maggioranza) un rinnovamento ai vertici dell’azienda ospedaliera, al 106esimo posto nella classifica della prestazione dei servizi di Newsweek.
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Il Consiglio, infatti, lunedì 4 marzo, ha approvato l’atto di indirizzo “Ospedale di Terni verso il baratro, tra i peggiori d’Italia al 106esimo posto nella classifica di Newsweek, ennesima indicazione dello stato attuale dell’azienda ospedaliera ternana”, presentato dal gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle. Evidente, dalle votazioni, una spaccatura della maggioranza: hanno votato a favore le minoranze, i consiglieri del Gruppo Misto Fiorini, Leonelli, Musacchi, il consigliere di Terni Civica Rossi, Fratelli d’Italia e la consigliera della Lega Margaritelli; astenuti, invece, gli altri consiglieri della Lega e i consiglieri di Forza Italia.
Il documento, presentato a Palazzo Spada dal capogruppo pentastellato Federico Pasculli, è incentrato sulla posizione dell’azienda ospedaliera di Terni nella classifica stilata da Newseek, e richiede all’Amministrazione comunale di “promuovere presso la Giunta regionale e la presidente della Regione Umbria la necessità di un cambio radicale nella gestione dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, anche relativamente
alle cariche apicali”. Ad oggi, difatti, “nessuna riposta concreta sulle problematiche più volte segnalate, anche dalle sigle sindacali, nessun cronoprogramma dettagliato del nuovo ospedale di Terni”.
L’ospedale di Terni, si legge nell’atto di indirizzo, “risulta tra i peggiori di quelli presi in considerazione”. “Viene collocato alla 106esima posizione su un totale di 112 strutture, mentre l’azienda ospedaliera di Perugia si trova al 48esimo posto”. A completamento del quadro la lista delle criticità dell’azienda ospedaliera. Nel mirino, in questo caso, la carenza di personale, l’organizzazione non adeguata degli interventi chirurgici, le liste d’attesa, la gestione delle cure domiciliari. E ancora, l’inadeguatezza delle strutture obsolete, posti letto nei corridoi, la situazione del Pronto Soccorso.