Spoleto

Ospedale Spoleto, nuova promessa del sindaco: “Convocheremo consiglio comunale aperto”

Forse finalmente verrà convocato il tanto annunciato e atteso da mesi consiglio comunale aperto sull’ospedale di Spoleto. Lo ha annunciato lunedì sera con un comunicato stampa il sindaco Andrea Sisti, tirato per la giacchetta ormai da mesi da forze politiche ed associazioni. La presa di posizione – che tutti chiedevano a gran voce – del primo cittadino è arrivata dopo che la Regione Umbria mercoledì scorso ha ratificato la nuova organizzazione degli ospedali.

Per il San Matteo degli Infermi si prevede un polo unico, come Dea di primo livello, insieme all’ospedale di Foligno.


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Una integrazione che – era stato già anticipato da mesi ed ora viene confermato – prevede le prestazioni di emergenza-urgenza al San Giovanni Battista e le attività programmate all’ospedale di Spoleto. Ma se finora dalla Regione Umbria erano state espresse garanzie anche per altri servizi del nosocomio spoletino, il piano approvato dalla Giunta Tesei lascia in realtà dubbi e perplessità, oltre che poche speranze.

Ospedale di Spoleto, il silenzio della politica

Di fronte a tutto questo, mentre i sindaci di alcuni territori (come il Trasimeno) sono insorti tutti insieme sin dai primi momenti dopo la delibera della Giunta regionale, a Spoleto fino a lunedì sera c’è stato il silenzio più assoluto dal punto di vista politico. L’unica voce che si è alzata è stata quella di Marco Trippetti, sabato mattina sui social network, con “una valutazione personale e professionale”. Vale la pena ricordare, però, che lo stimato medico del San Matteo degli Infermi è anche il presidente del Consiglio comunale, colui che avrebbe dovuto convocare un consiglio comunale aperto sulla sanità a Spoleto entro la prima metà del mese di settembre”, come aveva promesso il sindaco Sisti a metà luglio.

Certo, una riunione della massima assise cittadina con i vertici della Regione e dell’Usl Umbria 2 prima non avrebbe cambiato le cose, ma almeno avrebbe fatto chiarezza ed avrebbe anche evidenziato una attenzione al tema da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale che i cittadini ed il mondo dell’associazionismo non percepiscono (nessuno mette in dubbio che Sisti possa star lavorando dietro le quinte per portare a casa risultati, ma su un tema del genere la città è normale e giusto che voglia essere informata).

Trippetti: “Lavoro sull’integrazione Foligno – Spoleto stravolto e superato”

Come detto, l’unico politico di maggioranza ad intervenire sulla riorganizzazione degli ospedali in Umbria è stato Trippetti su Facebook. Analizzando vari aspetti poi ripresi dal comunicato stampa del sindaco lunedì sera.

Di fatto il lavoro sull’integrazione tra il terzo ed il quinto ospedale della regione (Foligno e Spoleto) che doveva essere recepito nei piani attuativi post approvazione del piano sanitario regionale (cioè tra un anno dopo aver riaperto servizi essenziali) – scrive il medico spoletino – è stato stravolto e superato dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera da fare entro 15 giorni per cercare di rientrare dall’enorme buco sulla sanità. L’ospedale di Spoleto rimarrebbe ( il condizionale è d’obbligo) sede di DEA di I livello ma alcune domande sono scontate: E la riapertura del reparto di cardiologia h 24 con 6 posti letto? E la riapertura dell’h 12 della pediatria con obi pediatrico al PS? E i lavori al PS di Spoleto per avere 6-8 posti letto di osservazione breve e semi-intensiva? E l’acceleratore lineare nuovo? E, soprattutto, come volontà unanime del consiglio comunale che ho l’onore di presiedere, la riapertura del punto nascita immediata in seguito a eventuale autorizzazione ministeriale? Questi sono i punti fondamentali che erano stati richiesti da tutte le forze politiche consiliari. Dopo approfondita valutazione di questa importante e, per certi versi, storica delibera regionale, da parte di tutte le forze civiche e politiche cittadine, diventa ineludibile discuterne in consiglio con i vertici regionali.

Infine permettetemi una valutazione personale e professionale (politicamente per il ruolo che ricopro non è appropriato che mi esprima): È opportuno riorganizzare una rete ospedaliera senza il documento di programmazione principale che è il PSR? Ed è opportuno farlo senza concertazione con gli ordini professionali, sindacati e senza partecipazione con i territori? Credo che la crisi pandemica non ci abbia insegnato nulla, ma forse, come spesso mi capita, sono io che sbaglio!“.

Ospedale Spoleto, nuovo intervento del City forum

Sempre sabato ad intervenire sul tema è stato lo Spoleto City forum, che con cadenza regolare ormai sollecita l’amministrazione comunale a fare qualcosa per tutelare l’ospedale. Rimanendo finora inascoltato o quasi.

“Le denunce e gli appelli dello Spoleto City Forum, rappresentativo di oltre cinquanta associazioni indipendenti, – scrive l’organismo multiassociativo – erano pienamente fondati. Se le precedenti Giunte regionali avevano depotenziato in modo strisciante l’Ospedale DEA di Spoleto, quella attuale della Presidente Tesei e dell’assessore Coletto lo ha azzerato in meno di due anni. Per rientrare dal debito sanitario, la Giunta regionale, con la sua recente delibera sulla riorganizzazione ospedaliera, ha prosciugato gli ospedali “minori”, facendone luoghi d’appoggio di quelli principali per sole funzioni “di comunità”, ed ha confermato sei Ospedali DEA su sette, comprensivi, sia pure con tutte le carenze, di reparti fondamentali e punti nascita. Ha disattivato solo quello di Spoleto. In concreto lo disperde nel DEA di Foligno, dove verrebbero concentrate tutte le emergenze-urgenze, cioè le attività rilevanti, lasciando a Spoleto quelle programmate, vale a dire del tutto secondarie e che non richiedono presidio sanitario 24h. Nessuna patologia importante o prestazione prontamente impegnativa. Del “Punto Nascita”, nonostante le false promesse, neanche l’idea. Sarà l’unica città umbra di rilievo in cui non è permesso nascere (né curarsi per le urgenze). I solenni impegni della presidente Tesei “tranquilli, spoletini, dopo il Covid tutto tornerà come e meglio di prima” sono sconfessati. La gente della Valle Spoletina e della Valnerina è l’unica a non aver diritto a un vero Ospedale nella propria area. Di fronte a questo atto regionale, ingiusto e di gravità, è sconcertante il silenzio ostinato dell’Amministrazione comunale che deve spiegare ai cittadini le ragioni di questa inerzia: inconcepibile complicità? Assurda rassegnazione? Tornaconto personali? Intanto nessun Parlamentare e nessun Consigliere Regionale ha inteso intervenire per fermare questo danno che può essere irreversibile.

Il City Forum, attento solo agli interessi generali senza fini di parte, resta come sempre disponibile ad ogni tavolo di confronto per tentare ravvedimenti e soluzioni costruttive, ma dato il precipitare della situazione invita il territorio a riprendere la mobilitazione popolare per l’Ospedale DEA che è la parte centrale e irrinunciabile della sanità pubblica”.

La presa di posizione del sindaco Andrea Sisti

Finalmente, dunque, nella tarda serata di lunedì è arrivata la presa di posizione del sindaco Andrea Sisti, che riportiamo di seguito integralmente.

In questo primo anno di attività amministrativa abbiamo lavorato, senza proclami ma in maniera costante, affinché le autorità regionali comprendessero chiaramente le esigenze del nostro territorio in tema di assistenza sanitaria e funzionamento dell’ospedale. Lo abbiamo fatto nella convinzione che la riattivazione piena dei servizi al San Matteo degli Infermi fosse, anche al netto delle esigenze di integrazione con il Presidio Ospedaliero di Foligno, indispensabile per garantire ai cittadini di Spoleto e dei comuni della Valnerina una condizione di fiducia e di tranquillità su un aspetto vitale come quello della salute.

Nel corso delle interlocuzioni avute con l’assessore Coletto è stata sempre ribadita la centralità della delibera votata all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso dicembre, che aveva tra le richieste anche quella di mantenere il dipartimento di Emergenza Urgenza. Ora la Giunta regionale delibera un Piano di Efficientamento e Riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale dove l’ospedale di Spoleto viene sì indicato come sede DEA di 1° livello insieme a Foligno, ma senza alcun riferimento ai servizi e agli interventi richiesti da tempo per il San Matteo degli Infermi.

La Regione dovrebbe dirci, ad esempio, se intende riaprire il reparto di cardiologia con la presenza del cardiologo h24, garantendo al contempo il Pronto Soccorso e la rianimazione, tre servizi indispensabili per un DEA di 1° livello; chiarire che fine ha fatto il Punto Nascita, con gli annessi servizi di pediatria, su cui ancora non è chiaro se, in caso di autorizzazione ministeriale, ci sia la volontà di riaprirlo; il potenziamento del Pronto Soccorso, con relativo adeguamento tecnologico, strutturale e di personale, ad oggi ancora carente.

Insomma, nonostante la disponibilità al dialogo e al confronto dimostrata, senza pregiudizi, in tutti questi mesi, credo che un chiarimento di fronte alla città sia ormai non più procrastinabile. Non si può in alcun modo pensare di superare i problemi che abbiamo segnalato evitando di affrontarli. Il Consiglio comunale, di cui è stato detto in più occasioni, è oggi quanto mai necessario. L’amministrazione comunale, insieme alle associazioni impegnate su questo fronte e alla città tutta, ha bisogno di un confronto diretto, chiaro e puntuale con la Presidente Tesei e l’assessore Coletto sul futuro della sanità nel nostro territorio. Entro pochi giorni fisseremo la data in cui si riunirà il massimo consesso cittadino per discutere queste tematiche insieme alle massime autorità regionali e ne daremo comunicazione affinché tutti possano partecipare”.