Niente visite ai pazienti dell’ospedale di Perugia. La decisione è stata assunta dalla Direzione generale dell’Azienda ospedaliera “al fine di potenziare le misure già in atto per il contenimento della pandemia”.
L’incremento dei pazienti Covid ricoverati (109 nell’ultimo giorno), le carenze di personale per il superlavoro denunciate dai sindacati (che chiedono “provvedimenti di emergenza”) e i due casi di sospetta variante brasiliana (su cui l’Istituto superiore di sanità sta facendo ulteriori accertamenti) hanno indotto ad aumentare il livello di guardia nel nosocomio messo a dura prova dalla pandemia.
Pertanto non è più consentito l’accesso per visitatori e congiunti. E’ possibile consegnare eventuali beni personali di prima necessità al personale infermieristico di reparto nella fascia oraria dalle ore 12.00 alle ore 13.00.
Non è consentito l’accesso alle aree di degenza. Potrà essere attentamente valutata da parte del medico specialista e del coordinatore infermieristico la presenza in alcuni reparti limitatamente ai casi di assoluta necessità e dopo aver effettuato un’analisi rischi-benefici.
Nel caso venga eccezionalmente concesso l’accesso al caregiver, prima del rilascio del badge autorizzativo personale, verrà sottoposto a test rapido antigenico da ripetersi con cadenza costante.
Intanto, in attesa dell’esito degli ulteriori accertamenti da parte dell’Istituto superiore di sanità sui tamponi effettuati su pazienti (uno dei quali deceduto) per i quali c’è stata una prima conferma di variante brasiliana “o similare” del Covid, dal laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Perugia sono stati inviati a Roma i tamponi effettuati su altri 42 pazienti.
E si stanno effettuato indagini epidemiologiche, con relativo sequenziamento, tra i contatti dei due pazienti (uno di Perugia, l’altro di un comune del comprensorio) colpiti da una sospetta variante brasiliana del Covid.
Quanto agli altri 42 campioni inviati da Perugia a Roma (il cui esito si attende nel fine settimana) sono stati scelti non perché contatti dei due pazienti deceduti, ma perché infettati in cluster anomali, dove il virus sembra essersi diffuso in modo molto veloce.
La cosiddetta variante brasiliana rappresenta una mutazione ritenuta particolarmente aggressiva del virus Sars-Cov-2 e meno riconoscibile dal sistema immunitario addestrato a riconoscere le versioni del virus non mutate.