Gli ospedalizzati con il Covid tornano ad aumentare ma il sindacato è contro la penalizzazione dell'ospedale di Foligno, dove tuttavia l'attività ordinaria e straordinaria procede incessantemente
Tornano ad aumentare i posti letto Covid all’ospedale di Foligno. Lo ha stabilito un provvedimento – datato 11 marzo – del commissario straordinario all’emergenza Covid Massimo D’Angelo, che prevede di nuovo di ampliare i posti letto dedicati ai positivi al virus nei nosocomi di Perugia, Terni, Branca e appunto anche Foligno. Una situazione motivata dal lieve, ma costante, aumento dei ricoverati negli ospedali positivi al Covid in Umbria.
Il sistema modulare deciso dalla Regione Umbria prevede l’aumento di posti letto negli ospedali umbri a scaglioni, in base al numero di contagi. Gli ospedalizzati, si è visto nelle precedenti ondate della pandemia, crescono non in modo immediato. E dunque la crescita dei positivi al Covid negli ospedali è attesa nelle prossime settimane, portando il commissario regionale a prendere provvedimenti tempestivi per non trovarsi impreparati di qui a breve.
Aumentano posti letto Covid, lettera della Fp Cgil a De Fino e Coletto
Ma i sindacati non ci stanno. In particolare la Fp Cgil di Perugia, che ha scritto una lettera al diretto dell’Usl Umbria 2 Massimo De Fino ed all’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto.
Nella missiva si chiede di “ripristinare con urgenza tutte le attività chirurgiche e diagnostiche dell’ospedale di Foligno. Attività che stentano ancora a ripartire, negando di fatto alla cittadinanza il sacrosanto diritto di ricevere le cure di cui necessitano, anche se diverse dal Covid. Il tutto, come al solito, a vantaggio esclusivo della della sanità privata”.
Attività ordinaria prosegue con la massima attenzione al Covid
In realtà l’attività del San Giovanni Battista, secondo quanto ha potuto verificare in prima persona Tuttoggi.info, non si è mai fermata. Soprattutto in ambito chirurgico, dove vengono effettuati non solo interventi straordinari ma anche ordinari. Il tutto con la massima attenzione sulla diffusione dei contagi: tamponi molecolari giornalieri a tutti i degenti, visite dall’esterno vietate se non per motivi di reale necessità e comunque per non più di mezzora al giorno.
Insomma, certo, la situazione non è assolutamente la stessa del periodo pre-pandemia, ma l’avanzata della variante Omicron e delle sue mutazioni non permettono di avanzare la guardia.
“Si occupano impropriamente strutture ospedaliere”
In questo contesto, comunque, la Fp Cgil chiede di ‘risparmiare’ l’ospedale di Foligno. “Siamo ben coscienti che il livello di guardia non debba essere abbassato – si legge nella missiva del sindacato – ma se all’attuale variante Omicron 1 si sta ora sostituendo la 2, più avanti ne avremo con tutta probabilità di nuove e non sarà più accettabile pensare di bloccare ogni volta servizi e reparti che, al contrario, dovranno necessariamente continuare a dare una risposta concreta e puntuale ai tanti problemi di salute dei cittadini, a garanzia di una sanità al servizio di tutti, nella globalità degli interventi previsti”.
Secondo la Fp Cgil, come già definito dal Pnrr, è necessario “implementare la risposta ai fabbisogni sia dei pazienti Covid in via di guarigione che più in generale di quelli con patologie croniche, in attesa di dimissione, garantendo una continuità assistenziale ed una presa in carico sul territorio”, non continuando “impropriamente ad occupare le strutture ospedaliere, togliendo di fatto la possibilità ad altri di essere assistiti”.
A Foligno pazienti di area medica nei reparti chirurgici
In particolare il sindacato fa riferimento all’ennesima “chiusura da fine dicembre del day/week surgery per ospitare 20 posti letto di Medicina”, oltre alla “perpetua occupazione di posti letto di chirurgia multidisciplinare, ortopedia / urologia, neurologia / neuroriabilitazione, da parte di pazienti di area medica”. “Foligno – è la denuncia della Fp Cgil – sta diventando un ospedale a carattere geriatrico senza più alcuna identità e attrattività”.
Il sindacato, dunque, ricorda le ultime disposizioni regionali da parte del commissario D’Angelo sull’ampliamento di posti letto di area Covid a Perugia, Terni, Branca e Foligno. “Risulta incomprensibile – insiste la Fp Cgil – pensare che un ospedale come quello di Foligno, con volumi di attività chirurgica elevati, debba essere ancora sacrificato, sempre a scapito dei cittadini costretti a trovare le risposte ai loro problemi di salute nelle strutture diagnostico-terapeutiche private. È vergognoso che dopo due anni non vi sia ancora un piano organizzativo regionale che prenda in considerazione le necessità di salute di tutta la popolazione e i volumi di attività prestati da ciascuna struttura ospedaliera, declinando la gestione del covid a quelle strutture che non abbiano la stessa capacità di risposta ai tanti problemi di salute afferenti, e non vi sia una connessione con la rete territoriale tramite i medici di Medicina Generale e le USCA, risorse indispensabili nel fare da filtro nel ridurre il numero delle ospedalizzazioni e i tempi di ricovero”.
Chiesto di implementare prestazioni e assunzioni
Urge pertanto, secondo la Fp Cgil, riavviare ed implementare tutte quelle prestazioni afferenti alla pre -ospedalizzazione, alla Radiologia, all’Endoscopia digestiva e toracica, e riorganizzare “con immediatezza” le attività chirurgiche (urgenti e programmate) e quelle ambulatoriali ad esse connesse, riportando il presidio ospedaliero di Foligno in auge. “Chiediamo contestualmente – si legge ancora nella missiva del sindacato – investimenti oculati su figure mediche che possano rendere nuovamente attrattivo il P.O. di Foligno ed il potenziamento del personale sanitario del comparto, spostato continuamente in questo periodo in base alle contingenze del momento, ma sempre più stremato e depauperato nelle U.O. di Chirurgia, Day / Week Surgery, Ortopedia, Cardiologia/UTIC, Pneumologia, Neurologia, Pediatria, Ostetricia e nei servizi di Pronto Soccorso, Endoscopia, Emodialisi e nella Terapia Intensiva, dove si conferma l’aumento dei posti letto, ma non di anestesisti ed infermieri”.
“Pronti a manifestare”
“Sosteniamo da sempre con forza che il San Giovanni Battista di Foligno è e deve essere considerato il presidio ospedaliero di riferimento dell’Usl 2; a nome di tutti i professionisti sanitari che in tutto questo periodo, nonostante la stanchezza, continuano a spendersi con grande responsabilità e abnegazione e nella tutela di tutti i cittadini che ad esso si rivolgono. Condanniamo pertanto ogni azione che vada contro tale logica e, se la risposta non sarà immediata, avvieremo una manifestazione che coinvolgerà tutto il personale sanitario medico e del comparto e la cittadinanza tutta”.