Riaprire subito l’ospedale di Foligno perché non si muore solo per Covid, e chi ha bisogno di cure è costretto a ricorrere al privato. E chi non può permetterselo si arrende.
E’ il grido d’allarme lanciato dal presidio davanti all’ospedale “San Giovanni Battista”, organizzato da Foligno in Comune. “Tesei e Zuccarini, la salute non è merce”, è il lungo striscione che spicca all’ingresso.
Le testimonianze sono quelle che fanno la parte del leone: Roberto Testa, con la risonanza magnetica bloccata da un mese. “Potrebbe essere una neoplasia, ma sarò costretto ad andare dai privati. Chi non è morto di Covid si ammalerà di altre malattie“. O Ivana Lorenzetti, che sventola la prenotazione delle analisi del sangue della figlia, anche qui un posticipo di un mese.
Tanti i personaggi politici che hanno voluto far sentire la propria voce, a partire dal parlamentare di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “La curva del Covid si abbassa, ma rischia di salire quella della sanità ordinaria. Serve aumentare la capacità di prevenzione e non la capacità di cura“. Presenti anche i consiglieri regionali Tommaso Bori e Donatella Porzi, protagonisti di una battaglia sul tema in Regione, e i consiglieri comunali Rita Barbetti e Mario Gammarota di Foligno, Maria Pia Bruscolotti di Giano dell’Umbria e Daniele Morici di Montefalco.