Mario Bravi, segretario provinciale dello Spi Cgil all’attacco della presidente della Regione Tesei e del sindaco Zuccarini sulla sanità nel folignate, a difesa dell’ospedale di Foligno. “Abbiamo manifestato per protestare contro gli insopportabili ritardi e le sempre più gravi disfunzioni – dice – ma ancora non abbiamo avuto ancora risposte, né segnali di disponibilità all’apertura di un confronto“.
Il problema che denuncia Bravi, a proposito dell’ospedale di Foligno, è “l’indebolimento della sanità pubblica nel territorio. Quella sanità pubblica che ha finora consentito di frenare il dilagare del COVID 19. L’indebolimento della sanità pubblica, tra l’altro, penalizza le fasce sociali più deboli a partire dagli anziani e dai pensionati. Il commissario straordinario della ASL Umbria 2 dott.Massimo De Fino, il 26 maggio scorso si era impegnato ad una ripresa piena dell’attività sanitaria a partire dal 1 giugno. Tutto cio’ è rimasta lettera morta!“. Quindi Bravi passa agli esempi: “i prelievi del sangue per controlli sono precipitati dai 250 giornalieri(prima del COVID) a 80 fino a toccare, proprio in questi giorni, punte minime giornaliere di 40/50, con una lista d’attesa di 15/20 giorni. Prima dell’emergenza COVID 19 l’attesa era di 1 o 2 giorni“.
Nel mirino anche l’assessore Agostino Cetorelli, titolare delle deleghe al Welfare. “Durante un incontro con i Comuni della zona sociale del folignate – dice Bravi – è emerso che tutti hanno accettato una riduzione della spesa per oltre 100mila euro nel 2021 sul versante delicato del non autosufficienza. Tutto questo è inaccettabile“.