Spoleto

Ospedale covid Spoleto, Tesei convoca vertice | Le novità | Zaffini “Senza Fd’I Psr non passerà”

La Governatrice Donatella Tesei ha convocato per lunedì prossimo 26 aprile un vertice di maggioranza che ha all’ordine del giorno il solo tema del futuro dell’ospedale di Spoleto e la sua integrazione con quello di Foligno.

È quanto trapela in queste ore da palazzo Donini che conferma così l’accelerazione impressa sull’unico Ospedale covid dell’Umbria alla luce soprattutto dei dati epidemiologici che ormai da un paio di settimane ponevano in una fascia più tranquilla la Regione, da lunedì ‘gialla’ (leggi l’ordinanza e le nuove prescrizioni) grazie all’attenuato calo di ricoveri (194 a venerdì), anche in terapia intensiva (34), e di contagiati (3.137).

Il primo incontro, come si ricorderà, si era tenuto lunedì scorso, 19 aprile, con cui è stato dato mandato alla direzione generale e alla Asl2 di riprogrammare la riapertura dei servizi che erano stati temporaneamente chiusi con l’Ordinanza di ottobre scorso.

Per tutta la settimana i tecnici hanno lavorato a un nuovo piano di riapertura che in queste ore verrà consegnato alla governatrice. Un piano elaborato con ogni cautela del caso, come richiede il momento storico della pandemia e il timore di una eventuale nuova ondata, ma che potrebbe convincere la presidente ad annunciare a breve una presumibile data di ritorno alla normalità per Spoleto.    

Ma non solo. La direzione della sanità sta elaborando anche il progetto di integrazione dei due nosocomi di Spoleto e Foligno da inserire nel prossimo Piano sanitario regionale, e che costituirebbe la nascita del terzo polo sanitario dell’Umbria, dopo Perugia e Terni.

Almeno questa è l’intenzione della stessa governatrice, condivisa dalle forze di centrodestra. A cui si aggiunge l’apertura alla creazione di un “asse sanitario strategico” da parte del primo cittadino di Foligno, Stefano Zuccarini.

Vertice Ospedale, ecco cosa trapela

A quanto può anticipare Tuttoggi, non ci sarebbero dubbi nel mantenere i due ospedali DEA di 1° livello, assicurando così tutti i servizi dell’emergenza-urgenza.

Più complesso delineare i settori di specializzazione: è probabile che Foligno si occuperà delle acuzie, mentre a Spoleto, grazie anche al reparto di chirurgia e al robot Da Vinci, la cosiddetta medicina programmata.

La Tesei potrebbe annunciare già la prossima settimana il via libera all’acquisto di un nuovo acceleratore lineare di ultima generazione per la radioterapia di Spoleto.

Al di là dell’impegno economico (oltre 3 milioni di euro), un simile investimento confermerebbe la volontà della Regione di fare a Spoleto un centro di eccellenza dell’oncologia, branca che purtroppo registra la maggior incidenza di mortalità insieme alle malattie cardiovascolari (che rimarrebbe di competenza di Foligno).

Valutata finora positivamente, a quanto se ne sa, anche la permanenza del Punto nascite, uno dei temi maggiormente toccati da certa politica più per propaganda politica che per altro.

Continuare a strillare che “gli spoletini vogliono nascere a Spoleto”, anzichè puntare sull’eccellenza del reparto, appare un insulto agli abitanti degli 85 comuni umbri che non possono vantare un simile presidio sanitario.

Senza dimenticare che fino a 15 anni fa erano tante le donne spoletine che preferivano partorire in centri come Assisi, Foligno e Terni.

È evidente che la città del festival su questo fronte ha compiuto negli anni a seguire passi da gigante, tanto da conquistare la fiducia delle mamme non solo del comprensorio (Valnerina inclusa), ma anche al di fuori di questo. Eccellenza quindi che, anche in base ai numeri, di poco sotto il limite delle 500 nascite, sarebbe da non disperdere.

Vertice Ospedale covid, Regione e Asl non commentano

Bocche cucite a Palazzo Donini e alla Asl, con i vertici che vogliono attendere i piani tecnici prima di fare annunci ufficiali.

Sotto il profilo squisitamente tecnico” riferisce in punta di forchetta una fonte della Regione a Tuttoggi “la sanità ha avviato una verifica ad ampio spettro sulla possibilità e tempistica di un ritorno ad un quadro ospedaliero diverso, nell’ottica del decorso del quadro epidemiologico. Attendiamo l’esito di questa verifica e vedremo il da farsi. L’impegno preso anche formalmente dalla Presidente resta un punto fermo dell’agenda della Regione”.

Politica, Zaffini “senza voti Fd’I il Psr non passerà”

Sotto il profilo politico a parlare è il coordinatore regionale di Fd’I Franco Zaffini che lunedì sarà presente al vertice insieme al collega della Lega Virginio Caparvi (non è certa la presenza del coordinatore di F.I. Andrea Romizi, assente all’ultimo incontro).

Sul tema dell’ospedale, al netto delle difficoltà vissute in questo periodo a causa della pandemia, sono convinto che riusciremo a scrivere un Psr che per la prima volta vedrà una reale, equa integrazione tra i due ospedali di Foligno e Spoleto, dove l’alta specializzazione sarà la padrona di ogni branca medica. Questo è quanto ho ribadito già lunedì scorso alla presidente Tesei e non è un caso che dal giorno dopo si sia cominciato a studiare la riapertura di alcuni reparti” dice il senatore spoletino “ho e abbiamo le idee chiare su come salvaguardare e potenziare l’ospedale  di Spoleto ma non voglio dire di più. È una scelta che prenderemo insieme a tutta la coalizione”.

Zaffini dice di non aspettarsi colpi bassi e, se anche ve ne fossero, avrebbe le contromisure: “i voti di Fd’I e della Lega di Caparvi sono indispensabili per l’approvazione del Psr, quindi se non siamo d’accordo noi non se ne farà nulla”.

Proviamo a insistere su quale nuovo assetto per il nosocomio, se risponde a vero l’acquisto del nuovo acceleratore lineare.

Franco Zaffini (Fd’I)

Sarà un terzo polo sanitario integrato, questo lo assicuro” risponde “chi in queste ore va blaterando che rivuole l’ospedale come era fino a ieri non ha capito che quello, come configurato, era destinato a scomparire, come era in certi piani del centrosinistra. Il nuovo Psr assicurerà l’emergenza-urgenza a Spoleto e a Foligno, in più ogni presidio avrà le sue alte specializzazioni. L’acceleratore? Si, è vero l’ho chiesto alla Presidente e a Coletto. Ricordo che il primo acquisto lo ottenni da consigliere regionale dopo una lunga battaglia ai tempi della presidente Lorenzetti e dell’assessore Rosi. Avremo anche questo nuovo, ne sono sicuro, mi sembra giusto che la conferma arrivi dalla presidenza della regione anche perché si tratta di un investimento che avrà capacità di assistere anche malati di fuori regione”.

Certo resta seriamente attuale, ancor prima del Psr, il problema della carenza di personale, sul quale la Usl2 non sembra esser riuscita, in questi mesi di emergenza, a fare fronte al meglio, specie per la ricerca di medici specializzati. Il prossimo 10 maggio scadranno due concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato in Umbria di 47 collaboratori amministrativi e 94 operatori socio sanitari.

In silenzio resta il Partito democratico, anche se da Viale Trento e Trieste assicurano di seguire la problematica e di attendere la fine dei congressi per ripartire con una serie di iniziative. Tra le quali la nascita di una associazione ad hoc per poter partecipare così al tavolo regionale sul Psr.

Città in allerta, City Forum convoca assemblea in piazza

Intanto sul tema del San Matteo degli Infermi si gioca quasi tutta la (attuale) partita politica, almeno dei rappresentanti di quei movimenti e liste che cercano di cavalcare e incentivare l’onda del malcontento.

Tanto che altri grandi temi, a cominciare dal dramma della disoccupazione e delle vertenze aziendali, sembrano non interessare più di tanto chi ha già cominciato la campagna elettorale in vista del voto del prossimo ottobre (o novembre).

Così, tramite i social, c’è chi invita a firmare petizioni on line, chi annuncia nuove iniziative in difesa dell’ospedale.

Ed è forse per sfilare il ‘giocattolo’ a certa politica e a rimanere coi piedi per terra che il City Forum, il forum che comprende 46 associazioni cittadine, ha indetto per venerdì 30 aprile prossimo (nel giorno della scadenza dell’ordinanza regionale che ha trasformato l’Ospedale in covid hospital) una giornata in piazza Garibaldi per chiedere il “ripristino di tutti i servizi e reparti”.

Per quel giorno è possibile che la Presidente Tesei abbia già annunciato la ripartenza di alcuni servizi. Che non possano essere tutti, lo impone la stessa situazione epidemiologica.

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