Il Pd scarica il Sindaco di Spoleto De Augustinis sul ricorso intentato avverso l’Ordinanza regionale di trasformazione del nosocomio cittadino in ospedale covid, ricorso per il quale, come si ricorderà, il primo cittadino aveva chiesto e incassato l’ok di buona parte del consiglio ad eccezione dei 10 “ribelli”, contrari ad una azione così di rottura nei confronti della Regione e dalle basi giuridiche poco solide.
De Augustinis ieri ha fatto sapere che, dietro intesa dei legali di Comune e Regione, l’udienza è stata rinviata a data da destinarsi attesa “l’impossibilità di attuare, allo stato, un ripristino della struttura, nel frattempo convertita quasi completamente in Covid hospital”.
Una decisione che i dem del capogruppo Stefano Lisci non hanno affatto digerito e che rischia di vederli isolati nella battaglia intrapresa. “Il Sindaco chiede, in accordo con la Regione, il rinvio del ricorso al Tar contro la chiusura dell’ospedale adducendo nobili argomentazioni legate all’emergenza sanitaria. Sembra aver barattato il futuro del San Matteo degli Infermi con la garanzia di non avere più turbolenze all’interno della maggioranza che lo sostiene, fino a ieri con un solo voto in più” scrivono dal partito democratico.
“Il Partito Democratico di Spoleto non si meraviglierà se i quattro leghisti “ribelli” faranno marcia indietro e se i tre rimasti fedeli al Sindaco saranno reintegrati nel partito di Salvini (per la verità 3 sono quelli riconosciuti dalla Lege, e 4 gli espulsi, n.d.r.) Né si meraviglierà se all’interno dell’accordo sia previsto anche un rimpasto di Giunta con il ritorno di FdI nei ranghi. In poche parole la prova muscolare del Sindaco si è risolta con un nulla di fatto, fumo negli occhi per i cittadini che per un mese si sono illusi di poter contare su un primo cittadino che tutelasse i loro diritti e la loro salute. Intanto si attende l’incontro di Guido Bertolaso con il Consiglio comunale che doveva concretizzarsi nel giro di pochi giorni e che continua a non avere una data. Forse Bertolaso è troppo impegnato a organizzare il “traghettamento” dei malati Covid dell’Umbria nella sua clinica di Civitanova Marche? Questa la lettura dei giochi di palazzo che ai cittadini poco interessano, ma che devono essere chiari a tutti perché avranno conseguenze molto serie sul nostro ospedale che, alla fine dell’emergenza sanitaria, sarà retrocesso a un semplice presidio sanitario privo delle caratteristiche dell’emergenza-urgenza che le tanto vituperate amministrazioni regionali di centrosinistra non avevano mai toccato. Da ultimo corre l’obbligo al Partito Democratico di chiedere: signor Sindaco, tenendo in piedi il “ricatto” della riattivazione del ricorso al Tar, ha avuto almeno la lungimiranza di chiedere alla Regione contrappesi significativi sul piano dei contributi alle imprese, alle famiglie, agli operatori del commercio e del turismo in cambio del sacrificio immane chiesto togliendo i servizi sanitari alla città di Spoleto? E, inoltre, se le richieste alla Regione riguardano anche un invio di medici e infermieri all’Ospedale di Spoleto che servono per fronteggiare l’emergenza di questo momento. Lo chiederemo ufficialmente lunedì in Consiglio comunale dove ci aspettiamo risposte chiare, esaustive e soddisfacenti”.