Che l’ospedale di Spoleto sia diventato il simbolo di lotta politica, a vedere le continue accuse, è ormai chiaro ai più: meno invece il fine che la varie fazioni intendono raggiungere riempendosi la bocca del nosocomio e dei suoi innegabili problemi pur di dimostrare che le cose non vanno, che per fortuna c’è in città chi sorveglia, o forse solo per guadagnare qualche spazio sui giornali, magari per dimostrare di essere vivi.
Ovviamente di soluzioni neanche l’ombra, perché, come sempre, è più facile criticare che proporre. Così nelle ultime ore si sono susseguite tutta una serie di azioni e interventi che la dicono lunga sullo stato di salute della politica.
L’ultima uscita del sindaco sulla pagina facebook del Comune, replicata il giorno dopo con un messaggio video dall’identico contenuto, tante volte non fosse stato chiaro il messaggio del giorno prima, si è basata su due aspetti: invitare chi si sottopone a tampone a non uscire fino a quando non si è ricevuto l’esito (probabilmente c’è ancora bisogno di dirlo), criticare la gestione dei servizi che vedono “operatori e cittadini costretti a file interminabili sotto la pioggia, sotto la neve (?, n.d.r.) e al freddo” per le prenotazioni di prestazioni sanitarie.
Le accuse per gestione servizi dell’ospedale
Questo il messaggio del primo cittadino Umberto De Augustinis: “L’emergenza non è finita, stiamo andando avanti sempre con la cosiddetta seconda ondata che ha creato molti problemi, specialmente per via dei contagi che nel periodo dopo le vacanze sono cresciuti, ora per fortuna si stanno limitando e permettono di essere gestiti meglio. Quello che è fondamentale ricordare che quando si chiede e si effettua il tampone, finché non si ottiene il risultato non si può andare in giro e fare quello che si vuole. Bisogna aspettare il tampone negativo perché solo quello dà un minimo di tranquillità; purtroppo invece dal tracciamento che è stato eseguito ci sono spesso soggetti che pensano che il fatto di essere sottoposti al tampone, senza avere ancora il risultato, sia tale da legittimare la loro socializzazione: ma non è così e invito gli interessati a stare sempre molto attenti su questa questione. Cominciano” continua il sindaco “ad arrivare critiche sulla gestione dei servizi veri e propri e delle attività collaterali come per esempio le prenotazioni per accertamenti specifici. Io credo che quello che sta succedendo, specie in questi giorni di freddo, non sia tollerabile quindi credo che presto ne parleremo e in relazione ai poteri dell’ufficiale di governo prenderemo qualche iniziativa piuttosto seria perché non possiamo certo esporre né gli operatori né i cittadini a file interminabili sotto la pioggia, sotto la neve e al freddo per ottenere quello che spetta loro o per aggiunta in un ambiente che non garantisce più nemmeno la riservatezza di quello che chiedono” conclude con tono che sembra alludere a prendere iniziative di tipo giudiziario.
Come quasi un orologio svizzero, con uno scarto di appena un paio di ore, arriva la presa di posizione della consigliera Maria Elena Bececco (Spoleto Popolare), sulla carta membro dell’opposizione, ma che sul tema dell’ospedale risulta molto filogovernativa. “Di fronte ai disagi dei nostri pazienti-pendolari e alle file chilometriche davanti allo sportello polivalente anagrafe-cup alla Palazzina Micheli, la città si aspetta ben altre risposte dalla propria classe politica. Ecco perché ho detto al sindaco, e ai rappresentanti degli altri gruppi consiliari, che sono pronta ad intraprendere qualsiasi tipo di azione, qualsiasi manifestazione atta a denunciare i disagi che questa scelta, calata dall’alto sulla nostra città, sta comportando per Spoleto e per il suo territorio. Credo pertanto che adesso, sempre nel rispetto della legalità, occorra cominciare ad essere incisivi per davvero, rispondendo al disagio con il disagio” dice minacciando anche lei delle azioni non meglio precisate. “Auspico di trovare il consiglio comunale tutto unito nelle rivendicazioni; sarebbe un’ottima prova “del nove” per capire sul serio chi è che siede in consiglio per gli interessi della propria comunità e chi, invece, antepone a tali interessi pubblici le direttive di partito che giungono da Perugia” dice autoproclamandosi dalla parte dei buoni.
Ospedale e accuse, qualche soluzione
Che quello delle file al Cup sia un problema non c’è neanche da dubitarne. Ma, forse sfugge alla politica, ci sono diverse soluzioni che potrebbero, se non eliminare, attenuare il problema. E non c’è bisogno che scenda in soccorso la Usl.
Sul portaledella Usl2 è già possibile prenotare visite e cure specialistiche avendo a portata di mano solo il codice fiscale e il numero della ricetta del proprio medico. Di più. Per chi non ha internet, c’è la possibilità di telefonare al numero verde 800636363 dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 18,00 e, dati alla mano, parlare con un operatore e fissare, se possibile (questo a volte è il problema viste le attese), l’appuntamento. Ancora, le farmacie del territorio sono da anni in condizioni di ricevere le prenotazioni.
Ecco, magari una sana campagna di comunicazione ai cittadini, cui potrebbe dare il proprio concreto contributo l’amministrazione comunale, potrebbe arginare in parte il fenomeno.
Quanto al freddo e al gelo, anche qui la Usl, ma volendo anche il Municipio, potrebbero allestire delle strutture (si possono noleggiare da aziende del comprensorio) e dotarle con stufe tipo ‘fungo’ per riscaldare l’ambiente e i cittadini. Lo fanno già da settimane alcune farmacie della prima periferia di Spoleto, non ci vorrebbe poi molto.
Ospedale, dopo 3 anni si pensa al lavoro dei “6 saggi”
In Commissione capigruppo il primo cittadino ha fatto riferimento al documento che i 6 saggi – nominati congiuntamente dal compianto sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli e dal collega di Foligno Nando Mismetti – scrissero nel 2017 circa la ‘fusione’ dei due ospedali civici. Anche qui un richiamo al documento lo ha fatto la Bececco, che della Giunta Cardarelli era la n. 2, nella sua nota di queste ore.
Quel che fa sorridere non è tanto che cerchino il documento stilato dai 6 medici scelti dai due sindaci (che a differenza delle posizioni politiche andavano molto d’accordo sui temi fondamentali per i due comprensori) ma che, se la memoria non inganna, il contenuto di quel dettagliato atto, integrato per di più dalle proposte del City forum, è stato approvato dal consiglio comunale il 28 giugno 2019 che impegnava il sindaco a “seguire attentamente tutte le vicende che interessano il presidio ospedaliero e di intervenire presso la Regione Umbria affinchè le priorità della presente mozione siano riconosciute, fatte proprie ed attuate dalla stessa Regione”.
Ospedale Spoleto, la proposta dei servizi da salvaguardare
L’appello del City Forum
E’ in questa situazione, già di per sé singolare, che nelle ultime ore è arrivata la decisione del City Forum che torna a chiedere l’impegno di tutti (Sindaco, Presidente consiglio comunale, Giunta e Consiglieri) affinché venga tutelato il futuro del nosocomio in tutte le sedi.
Il programma delle iniziative è fitto: dal posizionamento, da venerdì 15 gennaio, di una roulotte in piazza della Vittoria quale Punto di Ascolto, con una lampada che rimarrà accesa fino a che non ritorneranno i servizi ed i reparti al San Matteo; una video conference pubblica con tutti i Sindaci della Valnerina, di Castel Ritaldi, di Campello e, ovviamente, di Spoleto, con la previsione di ripetere l’iniziativa con i rappresentanti di Foligno e Comuni limitrofi; la richiesta di un incontro urgente con la Presidente della Regione, Donatella Tesei; la raccolta di proposte e istanze da parte dei cittadini; interviste presso il Punto Ascolto con tutti coloro che vorranno esprimere il proprio pensiero sul problema ospedale; organizzazione di manifestazioni pubbliche a supporto delle nostre richieste.
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