La prima edizione della Biennale dell’Eresia ha portato dal 25 al 27 settembre a Orvieto, cuore culturale d’Italia e dell’Umbria – già incubatore di esperienze come CittaSlow – tre giorni di approfondimenti teorici e pratici sulle prospettive future provenienti dalle innovazioni digitali e non solo, con un occhio particolare alla sostenibilità, facendo dialogare artigiani dell’innovazione e istituzioni, per trasformare le visioni “eretiche” in realtà con ospiti come il Vice Ministro dell’Economia Enrico Morando, il Filosofo Giulio Giorello e Mariana Mazzuccato.
Nomi autorevoli che hanno incontrato e toccato con mano le nuove frontiere proposte dai makers italiani in tre giorni in cui l’eresia è stata declinata su tre capisaldi di riferimento: l’eresia della Decisione, approfondendo temi quali governance e consolidamento del consenso, decisione e partecipazione; l’eresia della Fabbricazione, ossia la disobbedienza del fare e la ricchezza della condivisione, attraverso le tecnologie digitali; l’eresia della Bellezza dove forma e design diventano linguaggi esclusivi, capaci di contaminare non solo le tradizionali categorie della moda o dell’arredamento, ma di generare software e algoritmi, condizionando pensieri e linguaggi.
Modelli intelligenti d’innovazione dei quali, tra economia, qualità della vita, tecnologia, cibo e domotica, hanno parlato grandi ospiti – Mariana Mazzuccato, definita dall’Economist “La grande eretica dell’economia globale”, Salvatore Majorana, Direttore Tecnology Trasfert Office IIT, Giulio Giorello, filosofo della scienza, Massimo Bucciantini, Docente di Rivoluzioni Scientifiche all’Università di Siena, Giovanni Lanzone, Filosofo della bellezza, Davide Rampello realizzatore del padiglione zero a Milano Expo, Enrico Morando, Vice Ministro dell’Economia, On. Giancarlo Giorgetti Presidente Commissione Bicamerale per il federalismo fiscale – alternando incontri a workshop pratici, oltre la teoria.
“Nell’economia della Conoscenza, che produce ricchezza mediante Sapere, la dimensione pubblica, nazionale e locale, si propone come impresario più che come imprenditore di una strategia economica e sociale tesa a generare innovazione mediante investimenti mirati nei segmenti più qualificanti della ricerca. Per questo, l’idea dello Stato Innovatore lanciata da Mariana Mazzuccato con l’omonimo libro rappresenta l’idea eretica contemporanea”.
Così il comitato scientifico della Biennale dell’Eresia, coordinato dal giornalista e intellettuale Prof. Michele Mezza, ha motivato la scelta di conferire allo Stato Innovatore di Mariana Mazzuccato, il Premio “Eretico” 2015.
“Chiudiamo la prima edizione della Biennale scegliendo quello che per noi è il linguaggio più diretto ed efficace con l’Italia e l’Umbria in particolare parlano al mondo: la Bellezza. Intendiamo per bellezza non un’eccentricità o un lisso, ma un servizio pubblico che oggi le comunità devono pretendere da chi governa. Bellezza dei prodotti, bellezza degli ambienti, bellezza degli stili di vita…e forse questa l’Eresia che ci fa vincere”.