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Orvieto, truffa da 1,5 milioni euro di un costruttore di Salerno

Ha lavorato nel territorio orvietano per quasi 12 anni, omettendo, negli ultimi 3 anni di dichiarare al fisco qualsiasi provento ricavato dalla sua attività di costruzione di edifici residenziali e non, per una considerevole somma di 1,5 milioni di euro.
A.R. di  33 anni, originario del salernitano, deve aver pensato, ad un certo punto della sua vita, di poterla fare franca, adottando una serie di stratagemmi originali quanto insidiosi: quale titolare di una S.R.L. operante nel settore dell’edilizia e con sede nel salernitano, partecipava a bandi di gara per la realizzazione di edifici pubblici.

Una volta vinto l’appalto delegava, o meglio sub appaltava, i lavori ad altra ditta individuale, riconducibili allo stesso imprenditore ma avente sede nell’Orvietano, la quale eseguiti i lavori, fatturava i costi alla S.R.L. ma ometteva di dichiarare i compensi percepiti al fisco.
Così, mentre la società si scaricava dal proprio reddito i lavori concessi in subappalto, intascandosi i compensi per la realizzazione degli edifici pubblici e privati, la ditta individuale non versava le imposte relative ai corrispettivi ricevuti.

Al fine di occultare meglio le sue attività all’occhio del fisco poi, aveva delocalizzato la sua attività edilizia in tutta Italia: di cantieri ne aveva aperti diversi, specie nella Provincia di Terni (Orvieto, Montecchio, Baschi) ma anche nel viterbese e nel salernitano rendendo particolarmente difficoltoso ricostruire il totale degli emolumenti percepiti in tutta Italia.

Alla fine, grazie a numerosi controlli incrociati, ai questionari inviati, alle informazioni ricavate dalle banche dati ma anche ai molti sopralluoghi effettuati in numerose regioni d’Italia, i finanzieri di Orvieto hanno contestato all’imprenditore un totale di elementi positivi non dichiarati pari a circa 1,5 milioni di euro, un’IVA dovuta pari a circa 60.000 euro e proposto un recupero a tassazione su una base imponibile IRAP di circa 1,5 milioni di euro, mentre l’imprenditore, originario del salernitano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Terni per il reato di “Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” che prevede una pena da 1 a 6 anni di reclusione.