“Realizzare la Rems (Residenza per esecuzione misure di sicurezza) nei locali dell’ex mensa di quella che è stata la Caserma Piave di Orvieto è una scelta sbagliata che, oltre a far rinunciare all’ipotesi di investimenti di sei milioni per l’edilizia agevolata, pregiudicherebbe un patrimonio che invece potrebbe ospitare le attività sanitarie oggi in via Postierla, da affiancare ad un centro di eccellenza regionale con una Casa di comunità”. Così il consigliere regionale del Partito democratico, Tommaso Bori (che ha presentato una interrogazione sul tema) in una “nota condivisa con il segretario del Partito democratico di Orvieto, Maurizio Talanti e i consiglieri comunali”.
“L’ipotesi della Rems nella mensa dell’ex Piave – spiega Bori – è stata confermata dalla risposta del Vicesindaco ad una interrogazione, nonché dall’intervento dell’assessore regionale, Luca Coletto, presente a Orvieto per una iniziativa sulla sanità. Tale realizzazione mira ad allineare l’Umbria alle norme di legge, che obbligano ogni regione a disporre di una Rems. L’Amministrazione comunale non ha dato risposte convincenti però sulla vicenda. Ci sono molti dubbi in merito alle ragioni che giustificherebbero la volontà politica di voler realizzare la Casa di comunità all’ex ospedale di piazza Duomo, con le numerose criticità legate alle infrastrutture e alle difficoltà di parcheggio, quando l’ex mensa era stata acquistata dalla Regione appositamente per quello scopo. Con la Rems si rinuncerebbe anche ai sei milioni per la realizzazione del progetto di edilizia agevolata per il ritorno dei giovani nel centro storico”.
“Sarebbe dunque auspicabile – prosegue Bori – individuare, sia pure nel territorio di Orvieto, un’area verde più appropriata per realizzare la Rems, partecipando l’idea e il progetto con i cittadini e gli operatori del settore, evitando che la scelta della location presso la ex mensa pregiudichi per sempre la possibilità di riqualificazione ed investimenti nell’area della ex Caserma. Occorre evitare un progetto calato dall’alto e serve quindi ascoltare la voce del Comitato civico che ha avviato una raccolta firme contro la realizzazione, nel centro, della Rems. Una decisione in tal senso, infatti – conclude il consigliere Dem – dovrebbe trovare fondamento su una valutazione basata non solo sull’opportunità economica, ma anche sull’impatto che tale scelta potrebbe avere sulla cittadinanza”.