“Ora per il nostro futuro – capiamo cosa è successo e dove vogliamo andare”. Si chiama così la Convention in programma sabato 1 febbraio, alle 9.30, presso il Park Hotel di Ponte San Giovanni. Una iniziativa del Partito democratico, o meglio di una parte del Pd, quella che si starebbe coagulando intorno ai giovani ‘ribelli’, in funzione ‘antiverini’. La firma sarebbe infatti di Andrea Vannini, Michele Bettarelli e Simona Meloni ma dovrebbe essere prevista anche la presenza di tanti altri.
“E’ il punto di sintesi – spiega Vannini – arrivato dopo tre mesi in cui a più riprese abbiamo spiegato che la direzione presa dal Pd era sbagliata. Non c’è stata infatti un’analisi del voto, riunioni con inviti solo parziali. E anche sulla scelta del senatore per il collegio Umbria2, qual è il metodo seguito? Dopo tre mesi è tutto fermo“. E intorno a questa iniziativa dunque dovrebbe raccogliersi tutto il mondo che vuole na svolta e un’accelerazione dell’uscita di Verini, che invece starebbe gestendo anche questa fase.
Intanto qualcosa si muove per la scelta del candidato alle elezioni suppletive. Il nome caldo sarebbe Francesco De Rebotti, il sindaco di Narni descritto come profondamente tentato dall’avventura ed impegno nel trovare la strada giusta, che eviti a lui le dimissioni da primo cittadino prima della candidatura. Domani a Terni torna a riunirsi la commissione creata ad hoc ed impegnata nello scouting.
Il malumore per la gestione del Pd intanto monta. Non solo Vannini. L’ultima cannonata è quella di Tiziana Chiodi, che di ruoli tra i Dem ne ha avuti e che spara sul nuovo corso: “Penso che si sia perso il lume della ragione, penso che al peggio non c’è mai fine e penso che molti hanno perso oltre che la lucidità anche il minimo flebile contatto con l a realtà e con le persone. Mai vista una situazione come questa. In pochi dirigono e decidono, i pochi che vivono imbrigliati in un tempo che non c’è più, in una società cambiata, mutata, trasformata, e secondo logiche che capiscono solo loro. Forse il condurre per troppo tempo una vita da dirigenti ti fa perdere il punto di vista della base che rappresenta la maggioranza. Questo è successo in Umbria e questo sta succedendo. Tornare a spaccarsi la schiena per mille euro al mese ( e tocca essere pure fortunati) servirebbe a riconnettersi con la società. Altrimenti ti trovi a impacchettare percorsi e decisioni che nulla hanno a che vedere con il mondo in cui vivi. Penso anche che la colpa sia nostra di quelli come me che avrebbero dovuto cacciare a pedate tutti quelli che hanno contribuito a creare questo deserto. E pure quelli che continuano a farlo. Ma non è mai troppo tardi….”.